Giro d'Italia, blitz anti-israeliano sul ponte intitolato a Settimia Spizzichino: e spunta la bandiera palestinese

Il blitz stanotte contro il Giro d'Italia
di Marco Pasqua
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Giovedì 24 Maggio 2018, 14:36 - Ultimo aggiornamento: 20:43

Blitz contro il Giro d'Italia, e in particolar modo contro Israele, firmato dai filopalestinesi. Gli stessi che hanno preannunciato iniziative di protesta per domenica 27, quando la competizione ciclistica attraverserà la Capitale. Stanotte, il movimento che promuove il boicottaggio di Israele, ha affisso la bandiera palestinese e lo striscione “il giro è sporco di sangue” sul ponte intitolato a Settimia Spizzichino (unica donna sopravvissuta alla retata nel ghetto il 16 ottobre 1943). Un'operazione che ha visto scendere in campo una ventina di attivisti, tutti a volto scoperto, che hanno anche acceso dei fumogeni.

«Bandiera e striscioni sono stati già rimossi – avvisa Carla di Veroli, nipote della Spizzichino - Trovo vergognoso e oltraggioso per mia zia Settimia Spizzichino, per coloro che nei lager sono stati sterminati e per gli ex deportati, aver compiuto un gesto che ancora una volta, in modo ignobile, tenta di far passare l’equazione Gaza come Auschwitz».

Le reazioni«È una vergogna utilizzare il ponte intitolato a Settimia Spizzichino per fomentare il boicottaggio di Israele. Ed è una vergogna confondere la Shoah con la polemica con Israele. Solidarietà a Carla Di Veroli, nipote di Settimia Spizzichino, per il bruttissimo episodio di questa notte», ha dichiarato in una nota Emanuele Fiano, deputato del Partito democratico. Solidarietà viene espressa anche da Massimiliano Smeriglio,
vicepresidente della Regione Lazio: «Voglio esprimere la massima vicinanza a Carla Di Veroli, nipote di Settimia Spizzichino. Ritengo gravissimo qualsivoglia accostamento tra le politiche di Israele, il Giro
d'Italia e l'appartenenza alla religione ebraica che è stata pagata con la deportazione presso Auschwitz Birkenau. Quel ponte resta simbolo dell'antifascismo».  
«Voglio esprimere la mia solidarietà e vicinanza
a tutta la comunità ebraica e a Carla Di Veroli. Chi crede che gesti oltraggiosi della nostra memoria aiutino la
causa palestinese non capisce davvero nulla», ha scritto in una nota il vicesegretario del Pd Lazio, Enzo Foschi.

 

 

Le iniziative. Hanno annunciato di voler sfidare apertamente la "green zone" prevista dalla Questura per domenica, in occasione del passaggio in città: lo hanno annunciato sui social e, oggi, hanno anche inviato un comunicato, firmato dalla campagna "CambiaGiro". «La Questura ha dichiarato una zona verde interdetta alle manifestazioni in tutto il centro di Roma - spiegano gli anti-israeliani - Noi invece la coloreremo di verde, rosso, bianco e nero, i colori della Palestina.
Invitiamo tutte e tutti a invadere i propri territori di scritte, striscioni, volantini, cartelli a sostegno della campagna #CiVediamoInGiro e #CambiaGiro
». L'appuntamento è per domenica al Circo Massimo, poco prima delle 16, dove, dicono gli organizzatori del blitz, «al momento giusto la Palestina che resiste si paleserà con i suoi colori e i suoi simboli»

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