Mantegna, scoperto in deposito capolavoro da 25 milioni: non era una copia

Mantegna, scoperto in deposito capolavoro da 25 milioni: non era una copia
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Martedì 22 Maggio 2018, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 15:04
Da banale copia da tenere nel magazzino a capolavoro: è stata a lungo nei depositi dell'Accademia di Carrara di Bergamo prima di veder riconosciuto il suo enorme valore. Grazie a una piccola croce sul margine inferiore della tavola, la tela intitolata Resurrezione di Cristo, databile 1492-1493 circa, è stata ora attribuita ad Andrea Mantegna, dopo esser stata per quasi 200 anni considerata una copia di un dipinto del grande maestro del Rinascimento.




Recenti e approfonditi studi sul quadro hanno stabilito che proprio la piccola croce sul margine inferiore, sotto l'arco di pietra, doveva avere una corrispondenza in una porzione di dipinto mancante: valutando la continuità tra la croce e l'asta che la sorregge - così come la perfetta coincidenza nella definizione delle rocce dell'arco, che ha principio nella tavola superiore e prosegue - è stato stabilito che la metà inferiore dell'opera è la
Discesa di Cristo al limbo, conservata a Princeton nella collezione di Barbara Piasecka Johnson.





La straordinaria attribuzione sarà inserita nel Catalogo Completo dei Dipinti Italiani del Trecento e Quattrocento dell'Accademia di Carrara curato da Giovanni Valagussa, conservatore della Collezione Carrara, che uscirà tra circa un mese per Officina Libraria Editore: la pubblicazione presenta 110 schede per 110 dipinti dal 1300 al 1500, parte della collezione Carrara, suddivise in zone geografiche (area toscana e centroitaliana; area veneta; area lombarda) con progressione cronologica.
Secondo il Wall Street Journal, il valore del dipinto passa adesso da 25mila euro ad almeno 25 milioni.
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