Roma, rapinatore seriale dei bar tradito dai pantaloni rossi

Roma, rapinatore seriale dei bar tradito dai pantaloni rossi
di Morena Izzo
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Sabato 19 Maggio 2018, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 09:20
Armato di pistola rapina due bar in meno di 20 minuti, ma viene riconosciuto dal colore rosso dei suoi pantaloni e arrestato dopo un inseguimento dai carabinieri della stazione Roma Prenestina e dal nucleo operativo della compagnia Roma piazza Dante. In manette per rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale, è finito A. S., un 29enne romano già noto alle forze dell'ordine, che con un revolver a salve ha messo a segno due colpi nell'arco di pochi minuti.

LA DINAMICA
Prima ha seminato il panico in un bar a piazzale delle Provincie e poi in un altro in via dei Monti Tiburtini, che ha raggiunto in sella al suo scooter. L'arma che impugnava era una perfetta riproduzione di una Smith & Wesson calibro 38 special, ma priva di tappo rosso. L'ha puntata contro i gestori di entrambi i bar per farsi consegnare l'incasso, prima di essere bloccato dai militari. Un bottino di circa 450 euro che è stato riconsegnato ai titolari degli esercizi pubblici.

Il ventinovenne, che aveva precedenti per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, era sottoposto alla misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e aveva l'obbligo di restare a casa nelle ore notturne. Un obbligo che non ha rispettato e così poco dopo la mezzanotte ha raggiunto il primo bar di piazzale delle Provincie. Qui con il volto coperto dal casco e la pistola in pugno si è fatto consegnare l'incasso ed è poi fuggito in scooter con cui ha percorso circa tre chilometri per dirigersi verso il bar di via dei Monti Tiburtini.

L'ALLARME
Il gestore dà l'allarme e dalla centrale operativa dei carabinieri scatta la caccia all'uomo. Passano venti minuti e arriva la segnalazione del secondo bar dove il ventinovenne ha messo a segno il secondo colpo. Questa volta non indossa il casco, ma ha il volto coperto dal cappuccio della felpa. E la pistola in pugno. Anche qui il titolare è costretto a consegnare l'incasso. I militari raccolgono le testimonianze e la descrizione dell'uomo. A tradirlo sono stati i pantaloni rossi che indossava. Un colore appariscente che è stato notato dai carabinieri della stazione Roma Prenestina, che insieme ad altre pattuglie dell'Arma, erano impegnati sul territorio nelle ricerche.
I militari riescono ad individuarlo poco dopo la seconda rapina nel bar di via dei Monti Tiburtini. Il ventinovenne a quel punto cerca di scappare a piedi e nella fuga perde la pistola, ma i carabinieri lo inseguono e lo bloccano in via Cipriano Facchinetti. Il giovane, che ha cercato di opporre resistenza colpendo con calci e pugni i carabinieri che lo avevano bloccato, è stato immobilizzato, ammanettato e portato in caserma, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Subito dopo essere stato riconosciuto da entrambi i gestori dei bar rapinati, per lui si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli, dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria. L'accusa dalla quale dovrà difendersi è quella di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.
 
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