COPERTA
Il passato e il presente contano davvero. Il gesto di de Vrij lo catapulta sull’erba contro il suo futuro. E’ il gesto sincero di chi non può dimenticare i cinque anni a Roma dove è diventato un centrale maturo. La scorsa settimana l’olandese aveva espresso qualche perplessità a Peruzzi sulla sua serenità, ieri di fronte all’asado a Formello l’ha ritrovata insieme alla complicità con la squadra. Inzaghi l’ha osservato, ci ha parlato e adesso è pronto a rimetterlo al centro della difesa. Ufficialmente non ha dato a nessuno alcuna garanzia, anche Stefan è sulla corda. Ma è difficile un’altra scelta perché pure a centrocampo la coperta è corta: se il tecnico avesse avuto almeno il senatore Parolo in mediana al cento per cento, avrebbe potuto provare a rinunciare a de Vrij. Invece, Marco – salvo miracoli last minute – al massimo andrà in panchina e non potrà dare né la sua granitica copertura né la sua esperienza: sarà ancora Murgia a sostituirlo con Leiva e Milinkovic. Marusic e Lulic chiuderanno le fasce. Con de Vrij regolarmente al suo posto e Radu a sinistra, diventa apertissimo in difesa il ballottaggio fra Luiz Felipe (in vantaggio), Bastos e addirittura Caceres a destra.
ATTACCO
Due pedine fondamentali della colonna portante ritrovate. Non solo de Vrij centrale, davanti c’è il capocannoniere Immobile a preparare le mitragliate. Nessuna paura, pestone in partitella con la Primavera già smaltito, Ciro punta dritto l’Inter: ieri pomeriggio si godeva tranquillo gli internazionali e firmava gli autografi. Domani all’Olimpico mirerà coi piedi la Champions e l’allungo decisivo sull’inseguitore Icardi. Alle sue spalle, come da tempo preventivato, nulla da fare per Luis Alberto. Ma ad aprire le nuvole a Formello ci pensa l’eurogol all’incrocio di Felipe, immortalato in allenamento. Anche col brasiliano, in vista di questo scontro decisivo, Inzaghi ha avuto un lungo colloquio. All’andata fu Anderson a dare la scossa alla Lazio nei 30’ finali, allo Scida invece il tecnico era furioso per il suo atteggiamento molle e superficiale nei 60’ iniziali. Da lui Simone pretende più cattiveria, non basteranno mica solo i suoi dribbling per prendersi la gloria.
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