E ora quella città restituisce i suoi veri colori insieme ai frutti emozionanti dei nuovi scavi, i primi in epoca recente in una zona "vergine" dei 66 ettari lungo i quali si estendeva la colonia romana.
Dalla terra escono ogni giorno nuovi tesori, ma la sorpresa è una serie di edifici con tre grandi balconi aggettanti sul vicolo che il crollo seguito alla pioggia di lava ha lasciato quasi intonsi, le anfore del vino rovesciate in un angolo ad asciugare al sole. «Per Pompei un'assoluta rarità», sottolinea il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna, anticipando che le case con i balconi verranno ricostruite e inserite in un percorso tutto nuovo che ricollegherà la via di Nola con il vicolo delle Nozze d'Argento.
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