Da Scofield a Emma, da Lloyd a Ruggeri. E torna lo storico punk di The Oblivians

The Oblivians
di Fabrizio Zampa
23 Minuti di Lettura
Domenica 13 Maggio 2018, 23:12 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 01:02

LUNEDI' 14 MAGGIO
 
 
Jazz/Diventa country la chitarra di John Scofield

Statunitense di Dayton, Ohio, 67 anni a dicembre, John Scofield non è solo un musicista che ha rinnovato lo stile della chitarra nel jazz ma anche una specie di camaleonte che riesce a muoversi fra tanti generi, dal bebop al blues, dal funk all’elettronica: con tre Grammy al suo attivo e più di quaranta album incisi, è un creativo che ama anche le riscoperte, come quella recente del vecchio country americano che è alla base del suo ultimo progetto, un disco intitolato Country For Old Men che sta presentando in un tour di 200 date e che recupera le  melodie country classiche, insieme a una band di fedeli collaboratori, offrendo una musica all'apparenza lontana dal jazz ma della quale John riesce a dare una geniale rilettura. Al suo fianco ci sono il pianista Gerald Clayton, il contrabbassista Vicente Archer e il batterista Bill Stewart.
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21.30
 

 
 

Rhythm & Blues/Dennis Lloyd, quello di “Nevermind”

Cantautore, produttore e trombettista, israeliano di Tev Aviv, vero nome Nir Tibor, 24 anni, Dennis Lloyd è diventato famoso con il singolo Nevermind, un brano di rhythm & blues che tutto il mondo ha ascoltato grazie a una diffusione virale su Spotify, con più di 20 milioni di stream. Se seguite il programma televisivo di Fabio Fazio l’avrete visto qualche mese fa come ospite, quando ha raccontato la sua avventura nella musica: nel 2016 aveva deciso di prendersi un anno sabbatico e andare in Thailandia alla ricerca di se stesso e delle giuste ispirazioni, e al suo ritorno aveva un preciso programma, cioè raggiungere il milione di stream delle sue canzoni, essere trasmesso dalle radio e apparire almeno su una rivista. In un primo momento si è arrangiato lavorando in un negozio di falafel le polpettine mediorientali di ceci e verdure, poi è arrivato il successo di Nevermind, pezzo dedicato a una ex fidanzata del quale lo stesso Dennis ha realizzato un video. Così la sua vita è cambiata radicalmente, ha fatto concerti in mezzo mondo e stasera lo potete seguire dal vivo.
Teatro Quirinetta, via Marco Minghetti 5, ore 22
 
 
Cantautori/Per chi suona all’Arciliuto

Il lunedì c’è Per chi suona la campana, appuntamento con cantautori di tutta Italia come ai tempi del vecchio Folkstudio. Stasera sono sul palco del club Giulia Annecchino, Rossana Camera, Marianne Leoni e Gabriella Martinelli. Ingresso libero.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
MARTEDI' 15 MAGGIO
 
 
Rock/Torna Ruggeri con i suoi Decibel

Si chiama L’Anticristo Tour il progetto che vede in concerto il cantautore Enrico Ruggeri e la sua storica band dei Decibel, ovvero Silvio Capeccia alle tastiere e Fulvio Muzio alle chitarre e tastiere, più Paolo Zanelli alle chitarre, Fortu Sacka al basso e Alex Polifrone alla batteria. Enrico e i suoi compagni ricordano che i critici inglesi l’anno scorso hanno detto della loro performance «Sembra tutto fuorché un concerto italiano» e precisano che «la band suona sul serio e tutto quello che accade on stage è unico e irripetibile». La capacità affabulatoria e interpretativa di Enrico Ruggeri incontra i suoni di Silvio e Fulvio, così diversi da quelli che si sentono oggi, e il cantautorte spiega che «ci sono due modi di fare concerti, quello convenzionale e quello dei Decibel, e L'Anticristo, il nuovo album, è perfetto per evidenziare questa enorme diversità».
Parco della Musica, Sala Petrassi, ore 21
 
 
Jazz/Raul Midón, dal New Mexico all’Elegance

Statunitense di Embudo, New Mexico, dov’è nato in aperta campagna da una famiglia metà argentina e metà afroamericana, il cantautore e chitarrista Raul Midón, non vedente dalla nascita, 52 anni, si è guadagnato una fama internazionale prima collaborando con star come Herbie Hancock, Stevie Wonder, Richard Bona, Jason Mraz, Queen Latifah e il rapper Snoop Dogg, poi come un one man band molto particolare che secondo il New York Times «trasforma la sua chitarra in un’orchestra e la sua voce in un coro». Fondamentalmente libero da etichette precise, Midón s’ispira a diversi musicisti, da Donny Hathaway e Richie Havens a Sting e Paul Simon. Ha inciso sette album (State Of Mind, del 2005, gli ha dato una grande popolarità), racconta che quand’era piccolo qualcuno gli disse che «cecità significa non poter far questo o quello», e che proprio dopo aver ascoltato questa frase ha cominciato la sua battaglia contro gli stereotipi, riuscendo a vincere grazie alla sua voce e alla sua chitarra. Con il suo ultimo cd Bad Ass and Blind (in italiano “cattivo culo e cieco”) ha ricevuto la nomination ai Grammy Awards nella categoria Best Jazz Vocal Album. Non ve lo perdete, è uno bravo per davvero.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21
 
 
Musica/Una serata all’insegna del Brasile

Torna la rassegna That’s all Folks con un doppio live. La prima ospite è Tulipa Ruiz, cantante e compositrice originaria di Sao Paulo, Brasile, vincitrice nel 2015 di un Latin Grammy nel 2015 con Dancé, giudicato miglior album pop contemporaneo brasiliano. In Italia per una serie di concerti con il fratello e partner Gustavo alla chitarra, Tulipa è considerata in patria uno dei personaggi di spicco, grazie al suo mix di sperimentazione e pop, testi moderni, doti vocali e presenza scenica, e propone il suo quarto album Tu. Poi tocca al duo bossa e samba Comoverão, nato nel 2011 dalla comune passione della vocalist napoletana Simona Boo, già con i 99 Posse e con l'Orchestra di Piazza Vittorio (in questo progetto malinconico canta baixinho (a bassa voce) e del bassista casertano Diego Imparato: la coppia ha inciso l’album Comoverão, cioè Come l’estate, che offre un clima tropicale e festoso.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 21
 
 
MERCOLEDI’ 16 MAGGIO
 
 
Pop/Emma in concerto al Palalottomatica

«Essere qui vuol dire che io ci sono e faccio quel che amo, e che questo disco è un inno alla vita e all’importanza di esserci»: così Emma diceva presentando il suo ultimo album Essere qui, undici brani, da L'isola a Le ragazze come me (dedicato a tutte le donne della nuova generazione), da Malelingue (un manuale di istruzioni per chi è vittima del cyber bullismo) a Sorrido lo stesso («È il manifesto della mia vita, la sintesi più sincera del mio percorso, una lettera aperta a me stessa e alle persone che mi seguono, e la mia vittoria contro l’insicurezza: nonostante le mie debolezze e le difficoltà non ho mai mollato, e non lo farò mai»), Sottovoce, Mi parli piano, Effetto domino, Le cose che penso, Portami via da te, Luna e l'altra. Abbiamo già scritto che è un album pop, sì, però elegante, cantato con passione, soft ma neanche tanto, orecchiabile ma ricercato, nel quale al sapore generale si mescolano le giuste dosi di rock e di blues (vedi le chitarre) in una ricetta che funziona. E stasera lo potete ascoltare dal vivo insieme agli altri hit nel concerto che Emma Marrone, trentaquattro anni il prossimo 25 maggio, dà con la sua band.
Nata a Firenze da una famiglia salentina (i genitori sono di Aradeo, vicino a Lecce, dove lei, cresciuta a Sesto Fiorentino, si è subito trasferita, e le origini si sentono nel suo modo di cantare anche se gli accenti del Salento affiorano solo in rari momenti. Ha cominciato da ragazzina facendosi le ossa con la band del padre Rosario, chitarrista, nelle feste di piazza e nel locali della zona, dal 2010 ha inciso altri quattro album, si circonda di ottimi musicisti, come ha fatto nel quinto disco, insomma può permettersi senza problemi di fare le scelte giuste e di avere alle spalle collaboratori che rispecchiano le sue idee. In scaletta una cinquantina di brani o giù di lì. Come dire una buona parte della sua carriera.
Palalottomatica, piazzale dello Sport 1, ore 21
 
 
Omaggi/Gianluca Guidi, tributo a Frank Sinatra

E’ un fatto scontato che Gianluca Guidi, cantante, attore, regista e figlio di Johnny Dorelli, 50 anni, adori la buona vecchia musica, e fra i suoi interpreti preferiti c’è il grande Frank Sinatra, al quale rende omaggio proponendo in un unico concerto gli storici cavalli di battaglia di The Voice. Per il suo tributo al mito accanto a Gianluca ci sarà la Big Fat Band  guidata dal trombonista Massimo Pirone, al completo di arrangiamenti scritti sugli spartiti originali dei brani. La Big Fat Band schiera tre trombe, tre tromboni, quattro sax, una ricca sezione ritmica e quattro coriste, e nel repertorio troverete sia brani storici come Strangers in the night, My Way, Fly Me to the Moon e New York New York ma anche pezzi meno inflazionati.
Parco della Musica, Sala Petrassi, ore 21
 
 
Rock/Alessio Bonomo live al Monk

La musica non esiste è l’ultimo album del cantautore napoletano Alessio Bonomo (annata 1970, cresciuto allo storico Folkstudio di via Garibaldi) e curato dal chitarrista campano Fausto Mesolella, purtroppo ucciso da un infarto nel marzo 2017. E’ un disco semplice ma adorabile, fatto senza trucchi ma con molto gusto, con poche note ma tutte giuste, con una ricetta che non punta a stupire ma a scaldare il cuore: dodici brani deliziosi che offrono atmosfere morbide eppure di grande eleganza e raffinatezza, grazie alla voce di Bonomo, calda e mai sopra le righe, alla chitarra, agli arrangiamenti e al sound creati da Mesolella. E Alessio stasera lo presenta dal vivo al club romano.
Monk, via Giuseppe Mirri 35, ore 21.30
 
 
Musica/La Banda della Ricetta

La Banda della Ricetta è il nome giusto per una formazione il cui disco di debutto s’intitola A fuoco lento e viene presentato in uno spettacolo «tutto da gustare, dall’antipasto al dolce musicale». Sono canzoni e aromi che raccontano la cucina e invitano al ballo, e le ragazze della Banda (Clara Graziano, voce, organetto, putipù; Valentina Ferraiolo, voce e tamburelli; Teresa Spagnuolo, clarinetti; Carla Tutino, contrabbasso) presentano l’album salendo in scena con le loro "parannanze" e i loro attrezzi da cucina, per offrire un viaggio garbato e saporito tra cibo e musica facendo scoprire una collezione di pietanze sonore e storie gustose della nostra tradizione culinaria. Beh, se tutti i concerti fossero così…
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
GIOVEDI' 17 MAGGIO
 
 
Rock/The Black Lips, underground da Atlanta

La band The Black Lips viene da Atlanta, Georgia, dov’è nata quando due ragazzi, Cole Alexander (chitarra e voce) e Jared Swilley (basso e voce), si ritrovavano dopo la scuola. Poi hanno coinvolto altri e negli anni sono arrivati all’attuale formazione che al loro fianco vede il sassofonista Zumi Rosow e il batterista Oakley Munson. Sono una band figlia di una tradizione rock che i musicisti provano a rinverdire, ma senza neanche sfiorare l’idea di perfezione, troppo levigata in tempi di minimalismo. Dopo essere diventati una delle band underground di cui si parlava di più, sono stati banditi da diversi locali per i loro concerti considerati troppo selvaggi, uno dei vecchi membri è morto in un incidente ma è stato subito sostituito, poi è arrivato il successo dell’album Good Bad, Not Evil e del brano autobiografico How Do You Tell A Child That Someone Has Died. Dieci anni dopo The Black Lips presentano in tour l’ultimo cd Satan’s Graffiti or God’s art? uscito a maggio del 2017 e accolto per il suo «fascino nudo e crudo come un diamante grezzo, in pieno stile rock’n'roll». Salgono in palcoscenico verso le 23. E intanto aprono John Canoe (un trio romano tra surf e garage con Jesse Gemano, voce e chitarra, Mario Bruni, voce e basso, e Stefano Padoan, voce e batteria) e gli Indianizer (sono Riccardo Salvini e Matteo Givone, voci e chitarre, Salvatore Marano,  bass synth e tastiere, e Gabriele Maggiorotto, batteria, con il loro nuovo album Zenith).
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, dalle ore 21
 
 
Rock/Omar Pedrini live al Largo Venue

Omar Pedrini, che molti chiamano Lo Zio del Rock, presenta dal vivo al club romano il suo ultimo album Come se non ci fosse un domani: un'analisi personale, attenta, curiosa e ribelle di quella che oggi è la quotidianità, un disco che semina speranza nonostante la disillusione. Il concerto racconta attraverso la musica tutta la carriera di Pedrini, dalle canzoni scritte per i Timoria ai brani da solista, fino agli ultimi due album (Che ci vado a fare a Londra? e quello che offre dal vivo), ai suoi hit e ad alcune cover degli artisti che lo hanno influenzato, da Neil Young a Bob Marley, da Paul Weller alla PFM, lasciando ampio spazio per l’improvvisazione ispirata dalla serata.
Largo Venue, via Biordo Michelotti 2, ore 22
 
 
Soul Blues/Niente Biondi al Palalottomatica

Lo ricordiamo a chi non lo sa già: il concerto di Mario Biondi previsto al Palalottomatica per oggi 17 Maggio 2018 è stato rinviato: si svolgerà il 27 dicembre 2018 al Parco della Musica, Sala Santa Cecilia. I biglietti già acquistati saranno validi per la nuova data.
 
 
Rock/Sferra & Alegiani con Grace in Town

Il batterista Fabrizio Sferra (stasera anche cantante) e la vocalist Costanza Alegiani presentano in anteprima l’album che hanno realizzato fianco a fianco: intitolato Grace in Town e firmato in coppia, il primo per le musiche e la seconda per i testi, mette insieme rock di sapore inglese, pop sofisticato e elettronica, in un cocktail curato da una folta formazione, che vede accanto ai due Alessandro Gwis (pianoforte, tastiere e elettronica), il chitarrista Roberto Cecchetto, il bassista Francesco Ponticelli, il batterista Federico Scettri, le voci di Ludovica Manzo e Danilo Cuccurullo e i live visual di Loredana Antonelli.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Rock/H510 Band all’Arciliuto

Rock e dintorni con la H501 Band: la formazione vede sul palco la vocalist Raffaella Vitale, il chitarrista e vocalist Ferdinando D'Agostino, il chitarrista Paolo Rainaldi, il bassista Piero Dacci e il batterista Maurizio Di Benedetti.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21.30
 
 
Funk/Grooving High live al Big Mama

Una serata a tutto funk con la band dei Grooving High, quartetto che rielabora brani di musicisti come Lee Ritenour, George Benson, Stevie Wonder e altri. La formazione dà anche spazio alle star del jazz, come Miles Davis ed Herbie Hancock, con brani molto coinvolgenti. Sono il sassofonista Costantino Ladisa, il chitarrista Roy Panebianco, il bassista Sasà Calabrese e il batterista Saverio Gerardi.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
VENERDI' 18 MAGGIO
 
 
Musica/All’Angelo Mai tante star contro la chiusura

Il 4 maggio l’Angelo Mai ha subito uno sgombero, sventato e poi sospeso per 20 giorni, e a una settimana dalla scadenza il circolo organizza una grande serata di sostegno con la partecipazione di tanti musicisti, dj e amici di uno degli ormai pochi luoghi liberi e creativi della città. «Ogni sgombero – dicono i soci - è un fallimento di una comunità intera, non c’è alcun bene che la città possa trarne, e quei venti giorni devono trasformarsi in un tempo così lungo da non poterne immaginare il termine: è urgente assicurare una volta per tutte agli spazi culturali e sociali il diritto di esistere e non solo di resistere». Sul palco saranno tanti, dagli Afterhours a Manuel Agnelli, Bandabardó, Bob Corsi, Colapesce, Cool Runnings, Danno e dj Baro di Colle der Fomento con Alien Dee, Francesco Di Bella, Vinicio Marchioni, Pino Marino, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Daniele Silvestri, Soul Kitchen e tanti altri. L’appuntamento, intitolato Keep Fighting, è da non mancare.
Angelo Mai, viale delle Terme di Caracalla 55, dalle 19 in poi
 
 
Jazz/Ralph Towner solista al Parco

Doveva suonare a fine febbraio ma siamo a Roma, e essendo quel giorno caduta una spruzzata di neve il concerto è stato rinviato. Ma stasera vi potrete godere il chitarrista Ralph Towner, americano di Chehalis, stato di Washington, figlio di un trombettista e di una pianista, 78 anni che ha festeggiato il primo marzo. E' uno di quei musicisti dai quali molti colleghi di mezzo mondo dovrebbero andare a lezione: a parte la tecnica, il talento e la passione, è uno dei pochi che hanno tante idee, sempre nuove e mai confuse, e che quando suonano ti catturano subito. Ormai di casa in Italia (ha suonato e fatto dischi con Aires Tango, Pino Daniele, il trombettista Paolo Fresu...) e con tante partnership nel suo paese (da Gary Burton a John Abercrombie, Egberto Gismonti, Jack DeJohnette, Larry Coryell, Keith Jarrett, Jan Garbarek, Gary Peacock...), è un vero e proprio innovatore, sperimentatore e esploratore, si muove fra jazz, world e fusion e fa una musica libera da ogni compromesso.
Già leader degli storici Oregon, nei suoi concerti da solista regala live trascinanti anche se è lui stesso a farsi da ritmica, alternando chitarra classica, elettrica e a 12 corde, e nella scaletta (l’improvvisazione è il suo asso nella manica, anche nell’elenco dei pezzi da proporre) non mancheranno i brani di My Foolish Heart, suo album del 2017. Se vi va di scoprire un modo originale e diverso dal solito di sfuggire alle regole e di offrire mille sorprese pur mantenendo uno stile inconfondibile, è l’occasione giusta. E se suonate la chitarra non vi preoccupate della sua bravura: Ralph è riconosciuto come uno dei migliori solisti del mondo e il suo modo di mescolare melodia e improvvisazione è inimitabile.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21  
 
 
Hip hop/Doppio rap con En?gma e Claver Gold

Francesco Marcello Scano, meglio conosciuto come En?gma, viene da Olbia, ha 30 anni e presenta live il suo nuovo progetto e disco Shardana, il cui titolo è il nome di un’antica popolazione di leggendari guerrieri che per En?gma sono il simbolo artistico e stilistico del suo nuovo percorso. Sulla scena hip hop italiana dal 2008, affonda le sue radici in diversi generi, dai Prodigy ai Daft Punk, dal metal-crossover dei primi anni 2000 fino alla cultura hip-hop, e nei suoi brani parla delle sue passioni con rime crude, intrise di atmosfere mistiche uniche nel suo genere.
Claver Gold, 32 anni, all’anagrafe Daycol Orsini, marchigiano di Ascoli Piceno, ultimo di 5 fratelli, ha cominciato con il writing per poi passare al rap, alternando le battle di freestyle ai suoi primi dischi. Ha collaborato con Fabri Fibra, Murubutu, Fuoco Negli Occhi, Kappa Maiuscola, Rischio, Dj Lato, Lord Madness, Mr. Phil e tanti altri, e adesso propone live il suo nuovo album Requiem.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, dalle ore 21
 
 
Jazz/The Scoop Band al Cotton Club

Un’orchestra nata da un gruppo di giornalisti e musicisti uniti dalla passione per il jazz, la bossanova, il blues & dintorni, che propone un misto di successi del repertorio jazzistico e di classici del blues, del Brasile e dello swing: ecco The Scoop Jazz Band, formazione nata nel 2010 che comprende le voci di Stefano Abitante, Donatella Cambuli e Massimo Leoni, il chitarrista Dino Pesole, il tastierista Antonio Troise, il sassofonista Romano Petruzzi, il percussionista Stefano Sofi, Antonello Mango al contrabbasso, Guido Cascone alla batteria, il sassofonista e clarinettista Sebastiano Forti. Divertente e piena di sorprese, la band ogni tanto si modifica, ma la base resta più o meno la stessa.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Soul/Lucy Blues Band al Big Mama

A Soul Experience è un percorso nella soul music alle origini a oggi, da Aretha Franklin, Stevie Wonder e Otis Redding a Lenny Kravitz, Randy Crawford, Chaka Khan: lo propone la Soul Band della vocalist Lucy Campeti, con Muzio Marcellini alle tastiere, Bruno Marinucci alla chitarra, Mimmo Catanzariti al basso e Stefano Marazzi alla batteria.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Musica/Dall’Ottocento ai grandi standard

Il Gruppo Arciliuto è una storica formazione vocale che unisce passione e  divertimento nell’affrontare un vasto repertorio di canzoni italiane e straniere, dai brani napoletani dell’Ottocento ai successi internazionali più recenti, il tutto condito con un pizzico di cabaret. Sono quattro cantanti che si alternano nelle diverse interpretazioni, ovvero Stefano Costa, Giovanni Samaritani, Toni Tartarini e Carlo Vaccari (anche pianista).
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
SABATO 19 MAGGIO
 
 
Hip hop/Il rapper Tedua live all’Orion

Mario Molinari, genovese, 24 anni, rapper, fino a qualche tempo fa si chiamava Incubo o anche Duate, poi ha deciso per il nome d’arte Tedua. E uno dei componenti del collettivo Wild Bandana (insieme a Izi, Vaz Tè, Ill Rave e Guesan) e due mesi fa è uscito il suo nuovo progetto discografico intitolato Mowgli Il disco della Giungla e prodotto da Chris Nolan. Con un padre sparito e una madre sempre in viaggio, Tedua è cresciuto nella periferia di Genova, prima con una famiglia, poi con la nonna a Milano, poi di nuovo sulla riviera ligure, trovando via via le sue svolte nella boxe, nei testi che scrive, nelle battaglie di freestyle, finché sono arrivati i dischi ed è diventato il Mowgli del rap italiano, trasformando in rime la sua storia e il suo vissuto e conquistando le platee con la sua identità.
Orion Live Club, viale J. F. Kennedy 52, ore 22.30
 
 
Punk/The Oblivians tornano live al Monk

Il Monk lancia un appello «a tutti i fan del garage, del punk, del blues, del lo-fi e di tutto questo messo insieme»: dopo più di dieci anni di assenza tornano da Memphis, Tennessee, The Oblivians, storica band americana che è stata uno dei più influenti gruppi degli anni novanta. Era ed è formato da Greg Oblivian (in realtà si chiama Greg Cartwright), da Jack Oblivian (ovvero Jack Yarber), e da Eric Oblivian (cioè Eric Friedl) che si alternavano fra voce, chitarre e batteria sia nei dischi che nei live. Con tredici album all’attivo (il penultimo è On the Go del 2003, l’ultimo Desperation del 2013) gli Oblivions avevano un sound passato alla storia perché nella formazione non c’era un basso e la batteria non aveva la grancassa: tutto era fatto da voci, chitarre, tamburi e piatti, in piena e spesso sgradevole quanto rumorosa atmosfera punk. Il loro ritorno è una sorta di evento, un count down per tutti i rockers della capitale, insomma una buona occasione per ritrovare una formazione che non ha mai smesso di solleticare le orecchie dei suoi numerosi e appassionati sostenitori. Anche stasera aprono due gruppi, The Barsexuals e The Gentlemens, e al nostro leggendario trio tocca verso le 23.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, dalle ore 21
 
 
Pop Rock/Donatella Rettore live all’Intifada

Ogni tanto se ne perdono le tracce, ma Donatella Rettore, veneta di Castelfranco, pur avendo appena superato i sessant’anni è sempre pronta a dire o a gridare la sua. Impossibile da etichettare in uno stile preciso, quella che tempo fa veniva definita la regina del pop-rock made in Italy è on the road da metà degli anni Settanta, ha alle spalle una serie di canzoni più che famose, da Splendido Splendente a Amore Stella, Kobra, Primadonna, Lamette, Remember, Chi Tocca I Fili Muore, Giù Dal Nero Ciel e altri titoli rimasti nella memoria di molti e torna sulla scena insieme alla sua band per proporre hit e brani dell’ultimo e tredicesimo album Caduta Massi (la cui title track è interpretata insieme a Platinette) e del recente doppio album che raccoglie numerosi suoi successi. Si presenta nel quadro della prima edizione del Collision Fest al completo degli innumerevoli aggettivi che ha collezionato, da eccetrica a eclettica, da libertina a eccessiva, e non vi farà mancare i lati più diversi del suo non facile ma saporito carattere.
Centro Sociale Intifada, via di Casal Bruciato 15, ore 22
 
 
Rock/Al BlackOut le mille corde di Marco Bartoccioni

Romano, 40 anni, cresciuto in Italia e reduce da tanti viaggi negli Stati Uniti, Marco Bartoccioni suona da sempre e live sui maggiori palchi, ha fondato tre anni fa la Wild Shooter Band, che frequenta il rock del sud degli Usa e che insieme al producer americano Dave Bechtel ha inciso tre album e fatto altrettanti tour europei. Marco ha una ricca collezione di chitarre di ogni genere e punta su diversi stili e strumenti: dalla lap steel alla pedal steel guitar (studiata e approfondita in Danimarca dal famoso Hanging Cock), dalle chitarre acustiche, classiche e elettriche al dobro, al banjo e al mandolino e il suo è un mix di blues, rock e soul. Lo trovate live in trio con due musicisti statunitensi, il bassista David Price e il batterista Robert Bond.
BlackOut, via Casilina 713, ore 22
 
 
Jazz/Da Nu Jazz in concerto all’Elegance

Smooth Jazz, una piacevolissima fusion tra jazz, funk, soul e rhythm & blues: è la scelte del Da Nu Jazz Quartet, ovvero il sassofonista Costantino Ladisa, il pianista e tastierista Antonio Iammarino, il bassista Francesco Puglisi e il batterista Andy Bartolucci. Suonano di tutto, dalle composizioni di  Herbie Hancock, Grover Washington, David Sanborn, Dave Grusin, George Duke, Maceo Parker, Yellowjackets ad arrangiamenti di classici della soul music di Michael Jackson, Marvin Gaye, Stevie Wonder, Gloria Gaynor e così via. Ci sanno fare.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Jazz/Giovanni Guidi con Salida al Parco

Il pianista umbro Giovanni Guidi presenta il suo progetto inedito Salida,  che offre un repertorio tutto originale in quartetto con il tastierista e compositore cubano David Virelles e due musicisti americani, il bassista Dezron Douglas e il batterista Gerald Cleaver. Gli elementi base della formula sono ritmo propulsivo e groove, insieme a una strumentazione inusuale per un gruppo jazz. Salida infatti si muove in tandem tra il suono vintage delle tastiere Fender Rhodes e Wurlitzer e quello acustico di pianoforte, contrabbasso e batteria.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Tributi/La Tac Band per Califano

Un omaggio a Franco Califano da un gruppo di musicisti che hanno suonato al suo fianco: ecco la Tac Band, cioè il vocalist Sandro Fagiani, la sassofonista Cristiana Polegri, il violinista Juan Carlos Albelo, il tastierista Stefano Mannetti, il chitarrista Stefano Zaccagnini, la bassista Fabiola Torresi e il batterista Pino Liberti. Offrono un viaggio in quarant'anni di musica italiana passando da interpreti che hanno cantato brani di Franco, da Mina a Mia Martini, Loretta Goggi, Ornella Vanoni, Bruno Martino, Mino Reitano, Tiromancino, Gianluca Grignani e tanti altri. Da più di cinque anni la Tac Band ripropone con cura e rispetto, senza mai cadere nell'emulazione e nel cliché, i più grandi successi firmati da Califano, compresi i pezzi che il cantautore ha scritto per sé stesso.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Rock & dintorni/Tanti stili con Rinalduzzi & Friends

Chitarrista, compositore, arrangiatore e produttore, da ragazzo Marco Rinalduzzi si è innamorato di Jimi Hendrix, del jazz di John Coltrane e della musica classica, poi è andato avanti suonando via via con tutti, da Riccardo Cocciante a Patty Pravo, Nada, Giorgia, Luca Barbarossa, Mina, Lucio Dalla, Ron, Gianni Morandi, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Zucchero, Sting, Keith Emerson, Tony Esposito, Brian Auger, GeGè Telesforo, Mike Francis, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Ben Sidran, Phil Woods. E Marco Rinalduzzi & Friends è la formazione che ruota intorno a lui e a un folto repertorio, dai Beatles a Jimi Hendrix, da Steve Wonder a Daryl Hall & John Oates, da Bob Marley a John Scofield e così via. E’ una home band di amici e di gente che ci sa fare, che accanto a Marco schiera Luca Trolli (batteria), Marco Siniscalco (basso), Riccardo Rinaudo (voce), Aidan Zammit (tastiere), Ambrogio Frigerio (trombone), Sergio Vitale (tromba), Ferruccio Corsi (sax alto) e diversi altri ospiti anche a sorpresa. Vi divertirete.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
DOMENICA 20 MAGGIO
 
 
Rock/All’Orion gli americani Skid Row

Gli Skid Row sono un pezzo di storia dell’hard rock e del metal made in Usa: nati a Toms River, New Jersey, nel lontano 1986, hanno venduto fra gli anni ’80 e ’90 oltre 30 milioni di dischi. La formazione è cambiata diverse volte, fra scioglimenti e reunion, e oggi vede sul palco tre dei fondatori, cioè i chitarristi Dave Snake Sabo e Scotti Hill e il bassista Rachel Bolan, insieme al vocalist ZP Theart (arrivato da due anni, era con i DragonForce) e al batterista Rob Hammersmith (nel gruppo dal 2010). Il loro ultimo album è Revolutions per Minute, del 2006, e la band riproporrà gli hit del periodo d’oro, da 18 and Life a Youth Gone Wild e I Remember You, che finirono in vetta alle classifiche. Stanno on the road da più di trent’anni ma chi li ha sentiti di recente giura che sono sempre all’altezza della loro fasma.
Orion Live Club, viale J. F. Kennedy 52, ore 22.30
 
 
Rock/Red Canzian testimone del tempo

Testimone del tempo è il nuovo disco e progetto nel quale Red Canzian, bassista dei Pooh per lunghissimi anni, cerca di riabbracciare le sue origini rock in una specie di viaggio che fa con un progetto da solista: è uno spettacolo attraverso un percorso che va dagli inizi fino ai giorni nostri, arricchito dalle immagini di personaggi e avvenimenti che hanno segnato la storia. Non mancano chiari riferimenti ai suoi inizi all’insegna del rock, con testi firmati da Renato Zero, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Ermal Meta, Fabio Ilacqua, Vincenzo Incenzo, Gabriele Cannarozzo e Miki Porru. «Alla fine del viaggio ci vuole coraggio per ripartire e guardare verso un orizzonte diverso - dice Canzian -  e le forze e le certezze le riconosci nelle passioni dell’inizio, in quella musica che da ragazzino ti ha fatto sognare di diventare, un giorno, una rock star». Con lui suonano Chiara Canzian (voce, armonica, percussioni), Phil Mer (batteria, percussioni, piano e direzione musicale), Daniel Bestonzo (piano e tastiere), Alberto Milani (chitarre elettriche) e Ivan Geronazzo (chitarra elettrica, acustica e mandola).
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21
 
 
Brasile/Music Latin Bossa Experience


Un gruppo di studio della musica latino americana, nato all’iMusic School Rome. il cui repertorio va da classici scritti da Antonio Carlos Jobim a brani meno frequentati, fino ai pezzi di sapore latino firmati da grandi jazzisti come Joe Henderson e Horace Silver. Con la direzione e gli arrangiamenti di Angelo Schiavi, sono sul palco la vocalist Stefania Patanè, il trombettista Fernando Brusco, il chitarrista Gianluca Figliola, il flautista Stefano Novello, i sax di Vittorio Gervasi e Enrico Guarino, il trombone di Dario Filippi, il pianoforte di Francesco Pandolfi, il basso di Massimo Santacesaria e la batteria di Fiorenzo Pompei.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Flamenco/Torna il Vento del Mediterraneo

Ritorna a grande richiesta la serata di flamenco Il vento sonoro del Mediterraneo, che ripercorre il viaggio nel mare nostrum, ovvero nella contaminazione, delle tre antichissime culture musicali del Mediterraneo: il flamenco, i canti della tradizione sefardita del popolo ebraico e i canti della musica tradizionale greca. Con Pepe Quiròs (interprete del canto flamenco), Filiò Sotiraki (interprete dei canti sefarditi e greci), il chitarrista Riccardo Garcia Rubi e la danzatrice Laura Tabanera.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 20.30
 
 
Cantautori/Gli inediti di Edoardo De Angelis

S’intitola Nuove Canzoni l’album nel quale Edoardo De Angelis, storico cantautore della scena romana (fu lui con Stefano Gicca Palli, ospite della serata insieme a Vincenzo Donnamaria, a firmare nel lontano 1978 Lella, una canzone d’autore ormai diventata leggendaria), raccoglie una serie di inediti. Sono brani tutti diversi l'uno dall’altro, che sfiorano ogni sentimento, dall’amore alla solidarietà, dalla memoria al coraggio di aprirsi agli altri. Insieme a Edoardo De Angelis e ai suoi ospiti suona la band che ha partecipato alla registrazione del disco, ovvero Primiano Di Biase  (pianoforte, tastiere, arrangiamenti), Fabrizio Guarino (chitarra e mandolino), Guerino Rondolone (basso), Simone Federicuccio Talone (batteria, percussioni), Nhare Testi (violino), Fabrizia Pandimiglio (violoncello), Alessandro D’Alessandro (organetto), Giovanni Pelosi (chitarra), Alessandro Tomei (sax, flauto).
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 18


 

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