Primo evento della kermesse, la lectio magistralis di Javier Cercas. «Sono i lettori che fanno i libri dei capolavori - ha detto lo scrittore spagnolo, in una Sala Gialla gremita - come disse giustamente Paul Valéry, ecco perché eventi come il Salone del Libro di Torino sono così importanti. Gli scrittori fanno metà del lavoro, l'altra metà la fa il lettore». Cercas ha ricordato l'importanza di Torino e del Salone nella sua carriera di scrittore. «Qui ho ricevuto premi importanti, tra cui il Grinzane Cavour, un premio in mano ai lettori, e qui al Salone ho presentato i miei libri grazie anche ad un grande amico, l'ex direttore Ernesto Ferrero. Inoltre Luigi Brioschi di Guanda è stato mio primo editore fuori da Spagna».
«Il futuro e la storia del Salone del Libro è qui, a Torino. Ringrazio tutti per il grande sforzo
fatto per continuare ad organizzare questo straorinario evento culturale nazionale», ha detto il presidente del Salone del Libro di Torino, Massimo Bray. «Con il direttore Nicola Lagioia - ha detto Bray - abbiamo
cercato di realizzare un grande progetto culturale condiviso, anche grazie agli editori, protagonisti del Salone. L'anno scorso, tra i corridoi del Salone, si sentiva che molti pensavano che l'idea degli editori di dividersi era sbagliata. Noi pensiamo sia importante superare questa situazione». Bray ha ringraziato Miur e Mibact per la partecipazione, sottolineando come la lettura sia uno dei più importanti percorsi di formazione.
«Esprimo sincera gratitudine perché la Francia è davvero fiera di ricevere questa attenzione
speciale al Salone del Libro 2018». L'ambasciatore francese in Italia, Christian Masset, ha sottolineato così la presenza di numerosi autori francesi al Salone del Libro.
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