A colpire l'opinione pubblica e a far montare le polemiche è stata anche la diffusione della registrazione dell'addetta al pronto soccorso che rispose a Naomi la quale, il 29 dicembre scorso, chiese aiuto con un filo di voce: «Aiutatemi signora, aiutatemi, sto malissimo» e poi «sto per morire».
Ma l'operatrice, con disprezzo, la invita a chiamare il medico di guardia: «Sì, sì, prima o poi, un giorno, lei morirà, come tutti». Si sente l'operatrice scherzare con una collega alle spalle della ragazza che chiedeva aiuto. Qualche ora più tardi, Naomi chiama i medici di guardia, che a loro volta si rivolgono all'ospedale per chiedere un'ambulanza. All'arrivo dei medici a casa sua, Naomi è ancora cosciente ma ha ripetuti arresti cardiaci e muore poco dopo in rianimazione.
La diagnosi: «cedimento multiviscerale per choc emorragico». «Sono profondamente indignata per le circostanze della morte di Naomi Musenga - ha fatto sapere la ministra della Salute, Agnes Buzyn - voglio assicurare la sua famiglia sul mio totale sostegno e chiedo un'inchiesta sulle gravi disfunzioni riscontrate».
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