Concertone e Jovanotti, ma anche Sfera e tanti altri: i concerti a Roma

Godflesh
di Fabrizio Zampa
16 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Aprile 2018, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 11:44


LUNEDI' 30 APRILE
 
 
Rock/Jovanotti, fino al 2 maggio al Palalottomatica

Ultimi giorni per godersi Jovanotti, che con una struttura curata nel minimi particolari, dalla scenografia ai suoni, e con una band coi fiocchi (il chitarrista Riccardo Onori, i tastieristi Christian Rigano e Franco Santarnecchi, il bassista Saturnino, il batterista Gareth Brown, il percussionista Leo Di Angilla, i fiati del trombettista Jordan McLean, del sassofonista Matthew Bauder e del trombonista Gianluca Petrella), offre un bel viaggio nella sua vita e nei suoi successi, da classici come Penso Positivo, L’Ombelico Del Mondo, Ciao Mamma, Ragazzo Fortunato, Non m’annoio, Muoviti Muoviti, Una Tribù Che Balla, Tanto Tanto, fino a otto pezzi del nuovo album Oh, Vita!, per un totale di una trentina di canzoni tutte riarrangiate per l’occasione e in alcuni casi offerte solo con voce e chitarra. Un’avventura musicale che resterà a lungo nella memoria.
Palalottomatica, piazzale dello Sport, domani 1 e mercoledì 2, ore 21
 

 

 
 
Live/Al Big Mama la Roma Blues Band

Le chitarre di Domenico Tudini e Sergio Pezzella, la voce e l’armonica di Roberto Fortezza, il sax di Romano Consoli, il basso di Alberto Biasin e la batteria di Piero Fortezza: ecco la Roma Blues Band, che per la cronaca  è stata la prima formazione ad esibirsi, il 30 marzo 1984, sul palco del Big Mama. On the road dal 1980, il gruppo ha avuto diverse modifiche nell’organico, ha ospitato decine di musicisti italiani e stranieri, da Roberto Ciotti a Alex Britti e Louisiana Red, e suona tutto, dal blues rurale a quello elettrico, dai canti di liberazione alle chitarre distorte, con brani originali e di autori come B.B. King, Muddy Waters, Willie Dixon, Howlin Wolf, Robert Johnson, Little Walter, Big Bill Broonzy e così via.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Folk/Unavantaluna

Cumpagnia di musica sixiliana: si definisce così da sempre la band Unavantaluna, ottimo gruppo che ha suonato in mezzo mondo e che stasera torna al Parco della Musica con un nuovo progetto: l’ensemble, dopo aver elaborato a lungo la tradizione musicale popolare siciliana, incontra il suono del quintetto d'archi. Le arie siciliane più note e toccanti e il repertorio originale del gruppo, formato da Pietro Cernuto (zampogna, friscaletti, arrangiamenti), Carmelo Cacciola (lauto cretese), Luca Centamore (chitarre), Francesco Salvadore (tamburelli), e Arnaldo Vacca (varie percussioni) vengono proposte in una rielaborazione nuova con il Quintetto Venti Corde, ovvero i violini di Giulia Pavan e Francesca Fioravanti, la viola di Silvia Andracchio, il violoncello di Roberto Boarini e il contrabbasso di Willem Peci. Roba di classe.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
MARTEDI' 1 MAGGIO
 
 
Rock/Il concertone del Primo Maggio

Dalle 15 a tarda notte a piazza San Giovanni in Laterano, con Gianna Nannini, il dj inglese Fatboy Slim, Max Gazzè con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e la pianista coreana Sun Hee You, Carmen Consoli, Ermal Meta, Sfera Ebbasta, Lo Stato Sociale, Cosmo, Le Vibrazioni, Calibro 35, i Ministri, Zen Circus, Canova, Willy Peyote, Ultimo, Nitro, Achille Lauro & Boss Doma, Gazzelle, Francesca Michielin, Frah Quintale, Gemitaiz, Maria Antonietta, Galeffi, Mirkoeilcane, John De Leo, Wrongonyou, Dardust & Joan Thiele.
Per saperne di più vedi la guida del concertone
 
 
GIOVEDI' 3 MAGGIO
 
 
Rap/Doppio live di Sfera Ebbasta all’Orion

Un rapper amatissimo, tanto che la sua data romana è stata raddoppiata per via di inesorabili  sold out: ecco Gionata Boschetti, meglio noto come Sfera Ebbasta, da Cinisello Balsamo. Annata 1992, ha venduto un mare di dischi e il suo ultimo cd RockStar viaggia col vento in poppa. «Ormai il rap è il nuovo rock. Il rock soprattutto in Italia è diventato musica leggera, e l’unica rockstar rimasta è Vasco Rossi», dice, e aggiunge che «nelle canzoni dico solo la verità, come ho sempre fatto». Credeteci, perché per davvero il ragazzo dice, canta e rappa quello che pensa, senza peli sulla lingua. Il suo primo album, intitolato col suo nome, ha superato le 50 mila copie (di questi tempi è una cifra) ed è ancora in classifica, mentre il nuovo  RockStar si vende come il pane, e bisogna ammettere che è di ottima qualità: le prime note del primo solco, quello che dà il titolo al cd, sono morbide e delicate, però bastano pochi secondi per dare il via a una serie di brani che colpiscono subito il segno e che con la loro energia (fate attenzione: solo apparentemente è un'energia stanca, svogliata e distratta) catturano non solo gli adolescenti, naturale obiettivo di chi come Gionata è nato pochi anni fa sul web, ma anche il pubblico “normale”. Oggi Stefa viene definito il re del trap, cioè il genere di maggiore tendenza dell'hip-hop. Due dettagli sul trap: negli anni Novanta si chiamavano trap house le case nella periferia di Atlanta, in Georgia, dove si spacciava droga, e il termine si usava per indicare i brani rap che parlavano di quei luoghi, di quei problemi e di quel mondo; nel Duemila le star del trap usavano molto l’Autotune (cioè il programma per processare digitalmente la voce) e ritmi con bassi molto robusti e scanditi dalle drum machine degli anni Ottanta, poi via via sono arrivati musica elettronica e sapori pop. E adesso c’è Sfera, al completo della sua sudatissima corona. Attenzione, se non avete già il biglietto non perdete tempo e risparmiatevi la fatica.
Orion Live Club, viale Kennedy 52, stasera e domani ore 22
 

Rock/A Toys Orchestra, nuovo cd al Monk

Quattro anni dopo Butterfly Effect gli A Toys Orchestra (il chitarrista e tastierista Enzo Moretto, la vocalist e tastierista Ilaria D’Angelis, il pianista Julian Barrett, il bassista Raffaele Benevento e il batterista Andrea Perillo) tornano con un nuovo album: è intitolato Lub Dub, ha il suono del battito cardiaco e offre undici brani che sono altrettante tappe di un viaggio «in un’intimità seducente e straziante, che trovano nella sensibilità emozionale dell’ascoltatore l’interlocutore ideale: sono l’espressione dell’anima di una band che ha scelto di non rinunciare alla propria libertà espressiva, ma di farne un baluardo». Va subito detto che è un bel disco, misurato, fresco ma serio, pieno di idee e di giuste atmosfere, che punta al cuore più che alla mente. Spiega la band che «Lub Dub è il testo della colonna sonora della vita di tutti», e bastano le prime righe di testo per chiarire il nocciolo del lavoro: «Siamo tutti inesorabilmente dentro la stessa macchina, la stessa barca, lo stesso tempo, la stessa vita. Come se chiunque al mondo avesse un medesimo cuore dentro al medesimo petto che batte, adesso, ora, in questo istante: lub-dub, lub-dub, lub-dub, lub-dub…». Per Nada, che ha lavorato molto con loro, «la formazione fonde rock e elettronica e mi trasporta su spiagge idiomatiche multidirezionali che avallano i connubi tra musica d’autore, rock e folk». Basta questo commento per non farvi mancare la serata.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, ore 21
 
 
Jazz/Il segnale di Elizabeth Shepherd

Canadese di Montreal, 41 anni, pianista e vocalist cresciuta diplomandosi in pianoforte e ascoltando il jazz di Bill Evans, Herbie Hancock, Ahmad Jamal, Alice Coltrane, Abbey Lincoln e Sarah Vaughan, il rhythm & blues di Stevie Wonder e della Tamla Motown, il blues vecchio e nuovo, il soul e le band di ottoni dell’Esercito della Salvezza, Elizabeth Shepherd ha una splendida voce e il suo primo album, Start To Move del 2006, è stato votato come uno dei migliori dischi di jazz dell'anno e la critica americana l’ha definita «una virtuosa benedetta da una sensibilità pop». Adesso sbarca in Italia per presentare il suo nuovo lavoro discografico The Signal, appunto Il segnale, realizzato in collaborazione con Lionel Loueke, musicista del Benin, genio della chitarra e membro della band di Herbie Hancock. Nel live romano Elizabeth sarà accompagnata dal chitarrista canadese Michele Occhipinti e proporrà, oltre ai brani del disco, una serie di omaggi a Joni Mitchell, Gordon Lightfoot, Leonard Cohen, Bruce Cockburn e Neil Young, incursioni nel mondo visionario di John Lennon e alcune canzoni dedicate a Nick Drake. Mica male, no?
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Musica/Variazioni, un viaggio nel tempo

Una piccola lezione concerto con David Forti, pianoforte, e Paolo Rainaldi, chitarra: un viaggio musicale negli ultimi  quattro secoli per scoprire che i suoni e le composizioni del passato sono molto più vicini al presente di quanto si possa immaginare, il tutto attraverso l'esecuzione e l'analisi di brani dei più importanti compositori della storia.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
Rock/The St. Louis Funk Headquarters

«Il funk salverà il mondo e i brani di Sly & Family Stone, Meters, Jon Cleary, D’Angelo, Prince, Soulive, Betty Wright e altri più i nostri pezzi originali saranno la colonna sonora di una serata esplosiva»: lo dice la band romana The St. Louis Funk Headquarters, formazione con Lello Panico (chitarra), Francesco Sacchini (voce), Benjamin Ventura (tastiere), Marco Siniscalco (basso) e Daniele Chiantese (batteria), nata alla St. Louis Music School e di scena stasera al club trasteverino.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 21
 
 
 
VENERDI' 4 MAGGIO
 
 
Industrial/I Godflesh in concerto all’Evol

Rumori da officina siderurgica, stridii di lamiere, battiti di presse e compressori, chitarre acide e metalliche, basso distorto, drum machine d’annata, atmosfere plumbee e monocordi, suoni underground, tanta rabbia: ecco la ricetta degli inglesi Godflesh, straordinario duo britannico di Birmingham ritenuto universalmente fra gli inventori dell’industrial post metal. Justin Broadrick (voce e chitarra) e Benny George Christian Green (basso e batteria), tornano sulla scena nella formazione originale, dopo varii scioglimenti e varie reunion, per proporre live il nuovo e ottavo album Post Self, uscito a novembre 2017 e considerato da molti il loro vero capolavoro. C’è dentro meno metal e più industrial, con una buona dose di post punk che domina la scena, i dieci brani scorrono uno dopo l’altro con un sound oscuro, straziante e paranoico che ha entusiasmato i fan del gruppo, i due musicisti sono in splendida forma e molti sostengono che il cd sarebbe la colonna sonora sonora ideale per film di fantascienza come Trasformers e simili. Se vi piacciono i live da incubo è la serata che fa per voi, e ad aprire le ostilità è l'avant-garde grind noise dei nostrani Syk, cioè Dalila Kayros (voce e synth), Stefano Ferrian e Marcello Cravini (chitarre) e Federico De Bernardi di Valserra (batteria).
Evol Club, via dei Lucani 22, ore 22
 
 
Rock/Al Parco l’arpissima di Micol

L’arpista Micol, all’anagrafe Micol Picchioni, è una giovane musicista che ha suonato in orchestre sinfoniche con direttori famosi come Riccardo Muti e con artisti pop come Mika, Mario Biondi e Ron, nell’estate 2015 ha cominciato a portare il suo repertorio rock nelle piazze d’Italia e d’Europa, ha aperto i concerti di Goran Bregović e di Gegè Telesforo all’Atina Jazz Festival (dov’è tornata da protagonista l’anno scorso). è stata invitata allo Sherwood Rock Festival di Padova, a Festambiente di Grosseto, e al Festival Mondiale dell'Arpa a Rio De Janeiro. Con i suoi arrangiamenti fra rock e progressive suona dai Genesis ai Led Zeppelin, dai Nirvana a Bruce Springsteen, ed è riuscita a far conoscere l'arpa a un pubblico più vasto e a farsi amare nel mondo del rock. Adesso presenta live il suo album di debutto, intitolato Arpa Rock. E’ una musicista di ottimo livello e quindi da non perdere.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Rock/Pink Floyd Experience a Stazione Birra

Il vocalist, sassofonista e chitarrista Alessandro Fabrizio, Alessandro Cristiano e Davide Vaccari alle chitarre, Massimo Minissale alle tastiere e al synth, il bassista Marco Antonio Sergi, Titta Tani alla batteria e la vocalist Sonia Russino sono i SoundMachine, band che ripropone i maggiori successi dei Pink Floyd e che stasera ha come special guest la californiana Durga McBroom, vocalist nera che ha lavorato nei tour e nei dischi della formazione inglese. Il progetto del gruppo è chiaro:  non suonare semplicemente gli hit dei Floyd ma interpretarli senza perdere l’essenza degli originali.
Stazione Birra, via Placanica 172, ore 22
 
 
Soul/Simona Farris & The Love Hackers al Big Mama

Un viaggio che parte dai classici del soul anni ‘60 e ‘70 (da Marvin Gay a Stevie Wonder e Aretha Franklin) per poi scoprire il funk degli anni ’80 e arrivare al mix di soul, rhythm & blues e funk di artisti come Beyoncè, Bruno Mars e così via: è il repertorio della vocalist Simona Farris e dei suoi Love Hackers, ovvero il tastierista Andrea Rongioletti, il chitarrista Alfredo Bochicchio, il contrabbassista Elio Buselli, il batterista Cristiano Micalizzi e la vocalist Francesca La Colla.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 21
 

Jazz/Swing con la Big Band di Emanuele Urso

L’appuntamento del venerdì è con il clarinettista e batterista Emanuele Urso, che stasera arriva insieme alla sua numerosa Big Band, con tre trombe (Giuseppe De Simoni, Daniele Martinelli e Alessandro Fumarola), due tromboni (Nicola Fumarola e Alessandro Cicchirillo), cinque sassofoni (Marco Pace, Emiliano Mazzenga, Vittorio Cuculo, Stefano Di Grigoli e Lucia Cardone), Adriano Urso al pianoforte, Francesco Guarino alla chitarra, Giuseppe Civiletti al contrabbasso, Francesco Bonofiglio alla batteria e la vocalist Clara Simonoviez. Il repertorio della formazione è quello del jazz della Swing Era americana, più precisamente del periodo 1935-1945, del quale Emanuele è uno dei maggiori cultori e rappresentanti in Europa, al punto che è conosciuto anche all'estero come il re dello swing.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
 
SABATO 5 MAGGIO
 
 
Jazz/Peter Erskine live, nuovo album al Crossroads

Il batterista Peter Erskine, da Somers Point, New Jersey, annata 1954, è un pezzo di storia del jazz americano, e torna in Italia per presentare il suo ultimo album Dr.Um, che ha già avuto una nomination ai Grammy Awards 2017. La carriera di Erskine comincia quando, ancora diciottenne, suonava con la big band di Stan Kenton, poi arriva il periodo con i Weather Report (formazione leggendaria simbolo della fusion più agguerrita: con Jaco Pastorius e Joe Zawinul ha inciso cinque dischi fra i quali il famoso live 8.30, premiato con un Grammy), quindi tocca agli Steps Ahead (insieme a Micheal Brecker, Eddy Gomez e Mike Manieri) e a tante altre collaborazioni, dagli Steely Dan a Chick Corea, da Diana Krall a Pat Metheny e al nostro Pino Daniele. E adesso ce lo possiamo gustare dal vivo insieme alla Dr.Um Band, ovvero il sassofonista Bob Sheppars (anche lui del New Jersey), il pianista John Beasley e il contrabbassista Benjamin Shepherd. Roba di vera classe.
Crossroads, via Braccianense 771, ore 21
 
 
Folk/Angel Olsen, live al Parco

Angel Olsen, da Saint Louis, Missouri, annata 1987, da molti definita la regina dell’indie folk statunitense, è uno dei nomi di punta della scena indipendente americana, un'artista con uno stile influenzato tanto dal folk rock quanto dall'indie e dall’alternative rock degli anni '90. Cresciuta soprattutto a Chicago, ha cinque album alle spalle, da Burn Your Fire for No Witness che l’ha lanciata nel 2014 al successivo My Woman, uno dei migliori dischi del 2016, e adesso ha ricalibrato il suo approccio alla scrittura e alla produzione inaugurando una nuova fase artistica, più matura e consapevole. E’ in tour per presentare Phases, il nuovo cd che segna un momento di riflessione, di quiete e di intimismo: lo dimostrano i brani, scelti quasi come se fossero stati ripescati da un cassetto, che vanno da B-side, demo e brani inediti fino ad alcune canzoni provenienti dal passato della cantautrice, inclusa l’inedita Special, registrata nel corso delle session per My Woman. Insomma, è da seguire e da non perdere di vista.
Parco della Musica, Sala Petrassi, ore 21
 
 
Jazz/Ray Blue, Greene e Jacovello al BeBop

Ray Blue è un sassofonista, compositore e arrangiatore di Portsmouth, Virginia: annata 1950, vive a New York e il suo jazz è caratterizzato da una bella dose di groove. Ha suonato con John Gilmore, Art Davis, Benny Powell, Eddie Henderson, Kirk Lightsey, The Sun Ra Arkestra, Ray Charles e tanti altri, ha vinto diversi premi, insomma è un musicista di alto livello, e stasera suona con il contrabbassista Hilliard Greene, anche lui newyorkese, già partner di Jimmy Scott, Don Pullen, la Minton’s Playhouse, Uri Caine, Dave Douglas, Jon Hendricks e così via. Nel live romano è in trio con il pianista Luca Ruggero Jacovella, musicista più che noto del jazz italiano, con diversi album alle spalle. Il più recente è con i Russian Crossover Project, quartetto che traduce in jazz i grandi classici russi.
BeBop Jazz Club, via Giuseppe Giulietti 14, ore 21
 
 
Rock/I Turin Brakes al Largo Venue

I chitarristi e vocalist londinesi Olly Knights e Gale Paridjanian si sono incontrati nel 1999 a un corso per imparare a scrivere colonne sonore cinematografiche, sono diventati amici e poco dopo hanno formato un duo, The Turin Brakes, per fare musica acustica basata su accordi folk per chitarre. Hanno dato molti concerti in patria e negli Usa, hanno spiegato che il nome della band, diventata cult tre anni fa grazie al cd Lost Property, non aveva proprio nulla a che fare con la città di Torino («L’unica ragione è che Turin Brakes suonava bene e basta»), hanno inciso diversi album di successo vendendo un totale di un milione di copie, sono venuti spesso a suonare anche in Italia e adesso tornano per presentare il loro ottavo cd Invisible Storm, uscito a gennaio, insieme al contrabbassista Eddie Myer e al batterista Rob Allum, che li affiancano nei concerti. Anticipato da un singolo di successo, Wait, l’album è un cocktail di rock e pop ben fatto, con arrangiamenti di sapore retrò e studiati con attenzione, che offre undici brani molto piacevoli e di qualità, ma non da strapparsi i capelli. Apre la serata Dog Byron, band romana grunge, soul, blues e rock guidata dal vocalist e chitarrista Max Trani.
Largo Venue, via Biordo Michelotti 2, ore 22  
 
 
Rock/Negli anni ’50 e ’60 con i Four Vegas

Si chiama Grease Party l’appuntamento di stasera con la band dei Four Vegas, ovvero il vocalist Al Bianchi, il tastierista e vocalist Valerio Bulzoni, il chitarrista Fabio Taddeo, il bassista Manuel Mele e il batterista Gino Ferrara. Vi offrono un viaggio nella storia e nel costume di uno dei periodi più belli, spensierati e musicalmente ricchi che hanno visto nascere il rock & roll, il twist, il beat, cioè gli anni ’50 e ’60, con uno show di brani cult delle colonne sonore di Grease, Happy Days, The Blues Brothers e così via, più hit di Elvis Presley, Beatles, Dean Martin, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Beach Boys, Ray Charles. Insomma, divertimento assìcurato.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Musica/Ottoni folli dall’Austria a Roma

«Suoniamo per tutta la gente, affrontiamo ogni sfida, per noi non c’è nessuna nota troppo acuta o labbro troppo caldo e nessuna musica inferiore»: si presentano così i Mnozil Brass, funambolico nonché divertentissimo ensemble di ottoni austriaco fondato a Vienna nel 1992 e diventato celebre in tutto il mondo per il suo originale e inconfondibile mix fra comicità e virtuosismo musicale fra classica, folk e pop. I sette musicisti maneggiano gli strumenti come se fossero senza peso, alternano gag e note, offrono coreografie molto gustose  e canti a cappella disinvolti e precisi muovendosi tranquillamente da Bach e Mozart fino ai Queen e all’hip hop.
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21
 
 
Rock/Fernando Alba, il nuovo disco

Sicliano di Caltagirone, Fernando Alba è un cantautore e compositore di colonne sonore che predilige la pop-indie e l'urban-rock e ha un sound che ricorda le tendenze musicali tra gli anni Settanta e i Novanta. Stasera presenta il suo ultimo progetto discografico Nello stesso acido, un album dal titolo forte, che parla  di ricerca e conquista della felicità, dell’Italia di oggi, dell’amore instabile, delle follie e dei sogni che si sovrappongono inevitabilmente.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Rock/Mr. Ziggy and the GlassSpiders al Black Out

Mr. Ziggy and the GlassSpiders sono nati come tribute-band di David Bowie nel 1991, da quei tempi hanno suonato tanto tra Italia e estero, e ancora oggi ripropongono i brani e la camaleontica eccentricità del Duca Bianco. Stefano Cannone (voce, sax, chitarra), Gianni Russo (chitarra), Pasquale Renna (tastiere), Lorenzo Raparelli (basso) e Lorenzo De Feo (batteria) sono romani, hanno l’ok dei maggiori fan club italiani di Bowie e hanno scelto il repertorio fra successi e brani meno noti dell'indimenticabile cantautore americano.
Black Out, via Anagnina 3, ore 22
 
 
Jazz/Gli Underdog live a Na Cosetta

Un misto di jazz-cabaret con deliri punk mitteleuropei: cosi la band degli Underdog da anni esorcizza la musica per dare all’ascoltatore qualcosa di spiazzante. Basia Wis’Niewska (voce), Lorenzo Tarducci (chitarra), Diego Pandiscia (voce e  contrabasso) e Ivan Macera (batteria) mescolano sonorità jazz e diversi stili ispirati a Kurt Weill, Nick Cave, Tom Waits e a gruppi come Einstuerzende Neubauten, Brainiac e Primus. Il contrasto tra la voce maschile schizofrenica e nasale di Diego Pandiscia e il cantato angelico e bellissimo di Basia Wisniewska completano il quadro di questo circo musicale dal cuore matto. Le loro performance offrono belle sorprese.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 21
 
 
Blues/Sara Berni & band al Big Mama

Un repertorio di grandi classici e alcune perle del blues, da brani resi celebri da Ray Charles, Etta James e B.B. King a Feeling Alright di Dave Masson o a ballad come Ain’t no Sunshine di Bill Whiters con il sound della lap steel guitar: ecco il live della vocalist Sara Berni, in quintetto al cub di Trastevere con Andrea De Luca (chitarre), Muzio Marcellini (tastiere), Mimmo Catanzariti (contrabbasso) e Gianni Polimeni (batteria).
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 8, ore 22
 
 
DOMENICA 6 MAGGIO
 
 
Fusion/The Human Elements al Crossroads

Unica data Italiana al club romano per il tour Europeo degli americani Human Element, importante collettivo di artisti che comprende alcuni dei migliori musicisti sulla scena internazionale: sono il tastierista californiano Scott Kinsey, il bassista Matthew Garrison, il vocalist e percussionista  Arto Tunçboyaciyan e il batterista Gary Novak. Ogni elemento di questo collettivo si è esibito individualmente e ha realizzato registrazioni con numerose star del panorama musicale, e la musica della formazione mescola ritmi e melodie funk, elettronica e folk, con una ricerca di un sound nuovo e molto ricco.
Crossroads, via Braccianense 771, ore 21

 

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