Cuneo fiscale, Italia scala la classifica Ocse:
terzo posto per buste paga più tartassate

Cuneo fiscale, Italia scala la classifica Ocse: terzo posto per buste paga più tartassate
di Gi.Fr.
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Giovedì 26 Aprile 2018, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 10:13
Dal quinto al terzo posto, superando Ungheria e Francia. Ma c'è poco da essere fieri, visto che stiamo parlando del peso delle tasse nella busta paga degli italiani, secondo il rapporto annuale dell'Ocse "Taxing wages", che mette a confronto  tutti i paesi industrailizzati.  Stiamo parlando di quanto incidono imposte e contributi sociali sul costo del lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale: ebbene, per un lavoratore single italiano, così come per la famiglia monoreddito, nel 2017 è stato al 47,7% , quasi 12 punti oltre la media Ocse che è del 35,9%. 
In pratica, nonostante secondo i calcoli dell'Ocse, a parità di potere d'acquisto, il  costo totale del lavoro medio è a 56.980 dollari, effettivamente nelle tasche del lavoratore entra poco più di 30.000 euro. Tutto il resto sono tasse e contributi.
Rispetto al 2016 c'è un calo dello 0,1%, ma gli altri hanno realizzato flessioni più consistenti, visto che conquistiamo il podio, seppur il gradino più basso. Più tartassati di noi ci sono solo i Belgi (al primo posto con 53,7%) e i tedeschi (49,7%). L'Ungheria (-2,1 punti al 46,2%) e la Francia (-0,44 al 47,6%), che precedevano l'Italia nella graduatoria precedente, ora sono alle sue spalle.
Il peso di tasse e contributi in busta paga in Italia scende nel caso di un lavoratore  in un nucleo di 4 persone:  38,64% (praticamente immutato rispetto all'anno precedente), ma  resta sempre sui 12 punti la distanza con la
media Ocse del 26,1%. L'Italia peraltro è nel novero dei 10 paesi in cui i contributi di previdenza sociale superano il 20% (il top in Francia con un carico del 26%).
 All'ultimo posto della classifica - che in questo caso è quello più ambito - c'è il Cile con un invidiabile 7%,  ma il fisco ha la mano abbastanza leggera sul costo del lavoro anche in Nuova Zelanda (18,1%), Messico (20,4%) e Svizzera (21,8%). Negli Usa il cuneo è al 31,7% e nel Regno Unito al 30,9%.
In base al corposo rapporto (quasi 600 pagine), nel 2017 in Italia la tassazione sui redditi è salita di 0,06 punti, i contributi a carico del lavoratore di 0,02 punti, mentre sono calati di 0,17 punti i contributi a carico del datore di lavoro. 
Il costo totale del lavoro in Italia, espresso in dollari a parità di potere d'acquisto, secondo i calcoli dell'Ocse ammonta a 56.980 dollari, che conferma il 17esimo posto della Penisola tra i Paesi avanzati, a fronte di una media di 51mila dollari.
Al primo posto c'è la Germania con quasi 76mila dollari, davanti alla Svizzera (75.245 dollari) e al Belgio (75.220). La Francia è ottava con 65.300 dollari, il Regno Unito 12esimo con 60.213 dollari e gli Stati Uniti 16esimi con 57.407 dollari. 
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