Alfie, i genitori vogliono portarlo a casa: «Oggi è debole»

Alfie, i genitori vogliono portarlo a casa: «Oggi è debole»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Aprile 2018, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 11:06

Dopo l'ultimo no di ieri della Corte d'Appello di Londra a un trasferimento in Italia i genitori di Alfie Evans incontreranno oggi i medici dell'Alder Hey Hospital di Liverpool per discutere del ritorno del piccolo a casa. Lo ha annunciato fuori dall'ospedale papà Tom, aggiungendo che il bambino continua a respirare, nel terzo giorno di distacco dalla ventilazione assistita permanente, «senza deterioramento» delle sue condizioni, anche se stamane appare «un po' debole» e non si è svegliato. 

LEGGI ANCHE: «Alfie sta morendo, niente trasferimento in Italia


«Alfie sta morendo», ha detto ieri il giudice durante l'udienza della Corte d'Appello britannica che ha respinto il ricorso dei genitori del piccolo contro il divieto di trasferirlo in un ospedale italiano. Tom Evans ha minacciato di far causa a tre medici dell'Alder Hey Hosipital per cospirazione finalizzata all'omicidio del figlio e fa sapere di aver già preso contatti con investigatori privati per istruire il caso.

«Ci è stato rifiutato di andare in Italia, purtroppo», ha premesso Tom Evans domandandosi se adesso tentare altri ricorsi «sia la cosa giusta da fare» e non un modo per tirarsi dietro «altre critiche» da parte dei giudici. E concludendo di aver deciso a questo punto, con la moglie Kate, di «avere oggi un incontro con i dottori dell'Alder Hey: noi ora cominciamo a chiedere di portarlo a casa». 

 

 

💙💙

Un post condiviso da 💙💜Alfie Evans Official Page💜💙 (@alfiesarmy) in data:


​​«Alfie - ha proseguito - non ha più bisogno di terapie intensive, ormai. È steso nel lettino con un litro di ossigeno che gli entra nei polmoni (dalle bombole portatili) e per il resto respira da sé. Alcuni dicono che sia un miracolo, ma non è un miracolo, è stata una diagnosi sbagliata». In ogni modo, «tutto ciò che chiediamo ai medici è che questo incontro sia positivo e che Alfie possa tornare a casa... entro un giorno o due. Se poi l'incontro non andrà bene, torneremo in tribunale».

«Io - ha insistito Tom - resto seduto accanto al letto di Alfie ogni secondo di ogni giorno.
Non soffre e non prova dolore e questo mi incoraggia sempre di più: spero che possa vivere per un numero X di mesi, magari di anni». Sulle condizioni del bambino, il giovanissimo papà ha infine ripetuto che Alfie sta «sta ancora lottando», appare «tranquillo» e «contento», con il battito cardiaco stabile. I medici dell'Alder Hey, a suo parere, «si sono sbagliati», Alfie «lo ha dimostrato» visto che vive tranquillamente, felicemente, senza alcuna forma di ventilazione« assistita. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA