​Heidel: «Ho lanciato Klopp. Per lui la Roma è l’avversaria peggiore»

Heidel: «Ho lanciato Klopp. Per lui la Roma è l’avversaria peggiore»
di Eleonora Trotta
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Lunedì 23 Aprile 2018, 17:51 - Ultimo aggiornamento: 20:40
Quando Christian Heidel - in un'intervista a 'IlMessaggero' - afferma «per Klopp la Roma è l’avversaria peggiore in Champions», bisogna credergli. Eccome. Dal 2001, l’attuale ds dello Schalke 04 custodisce una storica amicizia con il tecnico del Liverpool. Dal giorno in cui, nelle vesti di dirigente del Mainz, lo promosse a sorpresa da giocatore ad allenatore della squadra tedesca.
 
 Heidel, cosa ha detto a Klopp l’ultima volta che vi siete sentiti?
«Gli ho fatto soprattutto i complimenti per la vittoria con il City».
 
Domani il primo round con la Roma. Quali sono le sensazioni del ‘suo’ allenatore?
«Non ha paura della squadra giallorossa, ma è consapevole che tatticamente sarà molto, molto difficile. Il Liverpool ha sempre offerto grandi partite contro le squadre che amano il possesso palla, come il City. E sofferto contro squadre come quella giallorossa. Il gegenpressing di Klopp si basa sul recupero palla e ripartenze per sorprendere gli avversari».
 
Nota quindi delle similitudini tra Di Francesco e il tecnico tedesco?
«Non conosco in maniera approfondita l’allenatore della Roma. Ma la filosofia mi sembra simile».
 
Qualcuno ha scritto: negli anni Klopp è cambiato.
«Sbagliano, significa che non lo conoscono. Per sette anni è stato il mio allenatore al Mainz. Ha semplicemente bisogno di due anni per trasmettere le sue idee di gioco. Parliamo di un manager in grado di cambiare la squadra con il carisma».

Quando ha capito che Klopp sarebbe diventato un grande allenatore?
«Una settimana prima di promuoverlo allenatore aveva giocato con il Mainz. Quindi non aveva ancora il tesserino. Così, il giorno dopo fece il primo discorso alla squadra. Volevo quasi giocare con lui, era così motivato. In quel momento ho realizzato che aveva un talento incredibile. La sera arrivò la vittoria contro il Duisburg».

 Il suo motto resta lo stesso.
«Con la tattica si può battere chiunque. Da giocatore del Mainz, ha capito che una squadra media ben organizzata è in grado di sconfiggere anche i più forti».
 
E poi c’è il rapporto che instaura con i giocatori. Forse la sua qualità migliore.
«I calciatori per lui attraverserebbero il fuoco».
 
Molto passionale, sembra un po’ italiano.
«È autentico, uno vero. È stato molto influenzato dal suo predecessore al Mainz, Wolfgang Frank: un grande ammiratore di Sacchi. Il Mainz è stata la prima squadra in Germania a giocare senza libero ma con una difesa a quattro. Klopp ha visionato molte videocassette di Sacchi».
 
Ha lanciato anche Tuchel.
«Il miglior esperto di calcio insieme a Pep Guardiola. Vale lo stesso discorso fatto per Klopp: può allenare tutte le squadre del mondo».
 
 Passiamo allo Schalke 04: come Monchi, ha il compito di scoprire talenti.
«Ho ammirato il suo lavoro a Siviglia. Ho sempre avuto la fortuna di avere un ottimo feeling con i bravi allenatori e forse il coraggio di formare tecnici ancora poco noti».
 
 Tedesco può essere il nuovo Klopp?
«Ha tutte le capacità per diventare un allenatore eccezionale. E Lo sarà. Ma nessun nuovo Juergen Klopp. Lui è e rimarrà Domenico Tedesco».
 
 Nastasic è stato un obiettivo della Roma. Lo ritenete ancora incedibile?
«È un giocatore molto importante, con il quale vogliamo giocare la prossima stagione la Champions League».

Meyer, in scadenza di contratto a giugno, andrà via. Piace a Roma, Juve, Inter, Bayern e a molte società della Premier.
«Ha rifiutato la nostra offerta di rinnovo a gennaio. Non ne presenteremo un’altra. È libero quindi di lasciare il club».
 
Chiusura su Pjaca, in prestito dalla Juve. Siete soddisfatti del suo rendimento?
«Marco è un grande giocatore, è arrivato in Germania dopo un lungo infortunio. Ha segnato due gol, con il tempo sta capendo sempre di più il nostro gioco. Può essere ancora decisivo in queste ultime settimane».
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