Arresti a Latina. Il suicidio di Censi, la telefonata di Maietta a Colletti: «Tieni su la baracca»

La conferenza stampa in Procura
di Marco Cusumano
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Martedì 17 Aprile 2018, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 12:35
Fabrizio Colletti fu uno dei primi ad arrivare davanti allo studio di Paolo Censi, la mattina del 23 dicembre 2015, quando l’avvocato fu trovato morto. All’epoca non si sapeva nulla degli affari che legavano alcuni imprenditori di Latina alla Svizzera, attraverso un flusso di denaro enorme.

Ma ora, dopo l’operazione “Arpalo”, alcuni elementi cominciano ad essere più nitidi, seppur ancora da inserire in un quadro generale ben definito. 
Secondo gli investigatori Censi e Colletti sapevano di essere sotto osservazione, tanto che arrivarono a comunicare attraverso scritte su fogli di carta per eludere eventuali microspie.

Dall’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice Laura Campoli, emerge anche la preoccupazione di Maietta dopo il suicidio di Censi. In una telefonata l’ex deputato disse a Colletti: «Tieni su la baracca Fabrì, tira fuori le palle, mi raccomando». Colletti risponde: «Sì, sto sul piano concordato e non lascio niente al caso». Maietta cerca di tranquillizzarlo: «Non ti abbattere, tanto risolviamo tutto. Stai tranquillo».  

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