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All'epoca, la sorella del ragazzo si era rivolta al commissariato di Tivoli, diretto da Roberto Arneodo, per sporgere denuncia di furto. La giovane si era accorta, rientrando a casa, che la cassaforte nascosta dentro un tombino della pavimentazione nella villetta in cui abita con i genitori, era stata svuotata di tutti i risparmi. Una somma affatto marginale di 600mila euro, messi insieme dai familiari che gestiscono un'attività commerciale in zona.
Da qui sono partite le indagini, anche perché l'abitazione non presentava segni di effrazione mentre la cassaforte era stata aperta con l'utilizzo di un frullino. I sospetti della ragazza fin da subito sono ricaduti sul fratello e sulla compagna che si erano allontanati da casa dopo una lite accesa con il padre.
Grazie alle note di ricerca dei due, inserite nei terminali dagli investigatori del commissariato di Tivoli, i poliziotti di Pavia hanno potuto rintracciare la coppia all'interno di un albergo a Gerola con al seguito 330 mila euro e 4 orologi provento del furto. Al termine delle formalità di rito, i due sono stati tasferiti in carcere.
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