Maria By Callas, le fragilità di una diva al cinema

Maria Callas
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Lunedì 16 Aprile 2018, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 21:10
"Maria By Callas", di Tom Volf dal 16 aprile al 19 aprile evento in sala con Lucky Red è un documentario che arriva a 40 anni dalla morte della mitica cantante lirica e che rivela le sue fragilità, le contraddizioni e, soprattutto il suo grande amore, l'unico per lei, per Aristotele Onassis.

Un amore che diventa odio, come si legge in una sua lettera inedita proposta nel film, quando scrive dell'armatore greco, ormai legato a Jacqueline Kennedy, «è un gran porco» e ancora, rivolta ad entrambi : «Ve la farò pagare». In 'Maria by Callas', ricco di immagini inedite, fotografie, super8, registrazioni private, lettere e filmati d'archivio del dietro le quinte degli spettacoli, tutto è come fosse raccontato dalla stessa soprano in prima persona. Ne esce fuori una donna con molti rimpianti, su tutti quello di non aver avuto una famiglia, fragilità e momenti di profonda depressione. E questo raccontando una vita in cui sono passati personaggi come Marilyn Monroe, Alain Delon, Yves Saint-Laurent, J.F. Kennedy, Luchino Visconti, Winston Churchill, Grace Kelly e Liz Taylor.

Una delle fonti primarie del regista è stata Nadia Stancioff, la migliore amica della Callas, che una volta le disse: «se dovessi morire prima di te, voglio tu dica a tutti chi ero davvero». «Ci ho messo quattro anni per mettere insieme tutto il materiale trovato in tutto il mondo - ha spiegato il regista al festival di Roma dove ha ricevuto ottima accoglienza -.
stata un'impresa raccogliere materiali che contenessero unicamente le sue parole. E questo per fornire poi al pubblico un'intima immersione nel suo personaggio. Abbiamo studiato ben 400 lettere forniteci anche dai suoi amici in tutto il mondo come dal suo maggiordomo e cameriera che erano un pò la sua famiglia. Tutti comunque - continua - ci hanno fornito il materiale volentieri quando hanno capito che volevamo fare su di lei un lavoro onesto e privo dei soliti pettegolezzi». nervose, anche perchè la nostra intenzione è sempre stata quella di fare un film con le sue sole parole, dal suo punto di vista».
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