Dieci sere magiche con Jovanotti, e poi dal punk cinese ai Baustelle, da Chrysta, musa di David Lynch, ai Girls in Hawaii...

Jovanotti
di Fabrizio Zampa
18 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Aprile 2018, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 01:48

LUNEDI' 16 APRILE
 
 
Rock/Sbarca il post punk dei cinesi Da Bang
 
Viene da Pechino la rockband dei Da Bang, formazione rock indipendente che mescola elettronica, un sound post punk e una presenza in scena che viene definita selvaggia. I quattro elementi del gruppo, Wang Jing (vocalist e synthesizer, meglio nota come Pupi), il chitarrista Yan Shuai, il bassista Li Yu e il batterista Li Nan, sono insieme da dieci anni, hanno cominciato partecipando con il nome di Bigger Bang alla Redbull Original Songwriting Competition, sono andati avanti autoproducendo un Dvd dal vivo, suonando nei locali e via via realizzando i primi dischi, nel quali hanno aggiunto agli strumenti le giuste dosi di elettronica e di sintetizzatori.
Con il tempo le loro sonorità sono cambiate, così come diversi ingredenti, per raggiungere l’attuale sound che va dal punk rock elettronico al cosiddetto post-dub step, arricchito da funk e dance. La formula della band ha avuto mille variazioni, le chitarre a palla e i ritmi violenti hanno lasciato posto alle sonorità brillanti dei synth e a certi accattivanti profumi pop, vedi il loro ultimo album Bone Hug, dimostrazione del continuo evolversi del gruppo che ha una notevole energia nei concerti, soprattutto grazie alla leader Wang Jing, ormai famosa per il suo caratteraccio e per gli innumerevoli cambiamenti di atmosfere nei live.
Fanfulla, via Fanfulla da Lodi 5, ore 22
 

 
 


Cantautori/Per chi suona all’Arciliuto

Il lunedì c’è Per chi suona la campana, appuntamento con cantautori di tutta Italia come ai tempi del vecchio Folkstudio. Stasera sono sul palco Fabrizio Fraioli & Luciano Gianone, Lorenzo Lepore, Davide Pagnini e Umberto Sansovini. Ingresso libero.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
 
MARTEDI' 17 APRILE
 
 
Rock/I Joy as a Toy a Na Cosetta

Melodie esotiche e rock'n'roll alternativo:è la ricetta dei Joy as a Toy, formazione belga in arrivo da Bruxelles che sembra viaggiare senza bussola e ignorando ogni convenzione. Il rock psichedelico della band guidata da Jean-Philippe De Gheest, batterista di Mark Lanegan, con il bassista e vocalist Gilles Mortio, il tastierista David Picard e la vocalist e tastierista Lola Bonfanti, si mescola al jazz e a parecchi altri ingredienti. Con due album alle spalle (Valparaiso del 2010 e Dead as a Dodo del 2012) e un repertorio che era ispirato alle colonne sonore dei film horror, si sono aperti al punk di David Byrne & Talking Heads, a un rock sempre aperto ad avventure e a percorsi alternativi, il tutto ignorando ogni trappola e basandosi sul loro istinto. Ne è uscito fuori il terzo album Mourning Mountains, disco accessibile alle orecchie di tutti, caleidoscopico, con colori messicani e cori celesti:  perfetta colonna sonora di un viaggio onirico nel cuore di tropici immaginari.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 21.30
 
 
MERCOLEDI' 18 APRILE
 
 
Pop/Alice Merton, in concerto al Quirinetta

No Roots, senza radici, è il brano col quale la vocalist anglo-tedesca Alice Merton ha conquistato diversi record a livello internazionale (oltre 600 mila copie vendute in Europa, 50 milioni di views su Youtube, la Top 10 di iTunes in oltre dieci nazioni e così via) ed è anche la sua storia: nata a Francoforte nel 1993 da padre irlandese e madre tedesca, è cresciuta in Canada, in Francia e in Inghilterra, ha studiato pianoforte, clarinetto e canto, ha ascoltato band come i Killers, i Kaiser Chiefs e The Alan Parsons Project, è tornata a Berlino, si è spostata verso il pop e nel 2016 ha cominciato a scrivere canzoni. Il successo indiscutibile di No Roots ne ha fatto una specie di fenomeno e adesso è in tour europeo.
Teatro Quirinetta, via Marco Minghetti 5, ore 21.30
 
 
Blues/Iesaino’, tutto Pino al Big Mama

La Iesaino’ Band è una formazione on the road da diversi anni la cui musica è interamente dedicata a Pino Daniele e al suo blues mediterraneo.  Sono la vocalist Giulia Maglione (che ha studiato attentamente lo stile vocale del grande cantautore napoletano), il chitarrista Andrea Panzera, il pianista Fabio Daniele, il bassista Umberto De Santis e il batterista Leonardo D’Angelo, e ripercorrono le tappe più significative del cammino artistico di Pino. Niente cover, chiarisce la band, ma solo «un racconto in musica per condividere le sue composizioni con chi lo ama già ma forse non ha ancora compreso fino in fondo lui e la sua Napoli, perché “Napule ‘a sap’ tutt’ o’ munn, ma nun sann a verità”».
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22

 
Cantautrici/Silvia Mirarchi all’Arciliuto
Una giovane cantautrice romana, Silvia Mirarchi, è arrivata al suo nuovo disco: dopo il precedente album A migliaia ecco La testa altrove, EP nel quale collabora con lei, come in passato, il paroliere Pasquale Panella. Silvia presenta live, voce e pianoforte (viene dal conservatorio) un lavoro che già con il titolo racconta il viaggio poetico che la mente dovrebbe percorrere, allontanandosi dalla freneticità che rende tutti noi simili, per raggiungere il nostro intimo più essenziale e vero. «Lei è così, è struggente. Scioglie il canto e chi l’ascolta. Nel suo respiro c’è il fiato del mito», dice Panella.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
 
GIOVEDI' 19 APRILE
 
 
Rock/Jovanotti, dieci date al Palalottomatica

Caro Lorenzo, è molto difficile, probabilmente impossibile non volerti bene. Sei una persona straordinaria, le tue canzoni parlano della nostra vita e lo fanno regalandoci emozioni, sentimenti, una dose di civiltà che non tutti sanno mettere nei loro brani, eleganza, sincerità (se non fosse così saresti uno dei più grandi attori viventi), una saggezza normale eppure insolita anche se per i tuoi 51 anni è il minimo che si possa pretendere, suggerimenti buoni per tutti (dai ragazzini agli adulti), una voglia di guardare al mondo con l’occhio giusto e una prospettiva che non è certo comune a chiunque. A partire da alcuni punti fermi della nostra canzone d’autore (da Fabrizio De Andrè a Pino Daniele, Lucio Dalla, Paolo Conte, Giorgio Gaber, Francesco De Gregori, Franco Battiato e pochi altri eroi) anche tu sei un cantautore doc, uno di quelli che bisogna ascoltare e soprattutto stare a sentire. Se una canzone non deve essere bella, beh, le tue lo sono comunque, perché dicono la verità, tracciano una strada, segnano un percorso, trasmettono sogni che fanno mettere da parte persino le buche di Roma, la follìa di Trump, il pressapochismo dei nostri politici e via di questo passo.

Questa sorta di dichiarazione d’amore è qualcosa che tutti ti dobbiamo, e quindi grazie per le dieci serate che farai trascorrere ai romani (ci rode un po’ che a Milano siano state dodici, ma pazienza, nessuno è perfetto) e per la musica che ci offrirai con la tua energia, la tua positività, il tuo modo di guardare al brutto mondo che ci circonda e che tutto sommato non sarebbe poi così impossibile rendere migliore se solo avessimo davvero la volontà di farlo.

Detto questo veniamo al concerto, anzi ai dieci concerti di Jovanotti che, se tutto andrà bene per l'edema che gli tormenta le corde vocali, cominceranno stasera. Avranno come perno le cose che contano davvero, dalla fisicità del protagonista (al centro del palco sia nei movimenti che nella vocalità) alla struttura curata nel minimi particolari: scenografia, suoni, una band coi fiocchi (il chitarrista Riccardo Onori, i tastieristi Christian Rigano e Franco Santarnecchi, il bassista Saturnino, il batterista Gareth Brown, il percussionista Leo Di Angilla, i fiati del trombettista Jordan McLean, del sassofonista Matthew Bauder e del trombonista Gianluca Petrella), arrangiamenti ad hoc, un senso dello spettacolo infallibile, insomma tutto ciò che ti ha fatto attraversare felicemente tre decenni di carriera, dai tempi del djing in poi. «Per l’anno prossimo – diceva l’anno scorso Lorenzo -  il mio desiderio è quello di suonare nelle città e di starci il più possibile. Quello che vorrei è suonare per giorni, con uno spettacolo di pura goduria e di condivisione totale con chi vorrà venirci a sentire, Stiamo lavorando per fare una cosa che vi faccia e ci faccia impazzire». Grazie per la promessa mantenuta.

La scaletta è un bel viaggio nella vita e nei successi di Jovanotti, da classici come Penso Positivo, L’Ombelico Del Mondo, Ciao Mamma, Ragazzo Fortunato, Non m’annoio, Muoviti Muoviti, Una Tribù Che Balla, Tanto Tanto, fino a otto pezzi del nuovo album Oh, Vita!, per un totale di una trentina di canzoni tutte riarrangiate per l’occasione e in alcuni casi offerte solo con voce e chitarra. Che altro aggiungere? Correte subito a conquistarvi i biglietti per un’avventura musicale che resterà a lungo nella memoria.

Palalottomatica, piazzale dello Sport, stasera, domani, domenica 22, lunedì 23, mercoledì 25, giovedì 26, sabato 28 e domenica 29, martedì 1, mercoledì 2 maggio, ore 21
 
 
Rock/I Baustelle alll’Atlantico Live

S’intitola L’Amore e la Violenza vol. 2 (sottotitolo: dodici nuovi pezzi facili) il nuovo cd dei Baustelle, band  di prim’ordine nata a Montepulciano nel lontano 1996: i vocalist Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi e il chitarrista Claudio Brasini presentano live il secondo capitolo del precedente disco L’amore e la violenza in un tour che attraversa mezza Italia e che sbarca a Roma stasera. Con loro, a completare la formazone, suonano Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre).
La formazione offre performance piene di energia e di vita, è una delle rockband italiane più apprezzate, un gruppo cult amatissimo dal pubblico, elegante e raffinato sia nei dischi (ventidue anni fa erano soltanto musicassette fatte in casa e pubblicizzate grazie a volantini le cui copie erano frutto dell’ormai scomparso ciclostile) che nelle belle performance dal vivo. In scaletta una trentina di brani, da Violenza a Lei malgrado te, Veronica, I provinciali, L’amore è negativo, Perdere Giovanna, La vita, Monumentale, Baby, Gomma e così via. Serata da non poerdere.
Atlantico Live, viale Oceano Atlantico 271d, ore 21
 
 
Jazz/Essence Quartet, nuovo cd live al Charity

Il jazz che allarga gli orizzonti, che si sposa con il funky e con le sonorità progressive, in equilibrio fra rock e tradizione: è la formula dell’Essence Quartet, formazione composta dalla giovane sassofonista finlandese Sara Kari, dal pianista Emanuele Sartoris, dal bassista Dario Scopesi e dal batterista Antonio Stizzoli, che presenta live il suo primo album Here & Now, nel quale suonano come special guests il chitarrista Maurizio Brunod e il sassofonista Diego Borotti. Il disco offre un cocktail di stili diversi e si muove fra groove, psichedelia e ballad e punta molto sull’interplay fra i musicisti.
Charity Cafè, via Panisperna 68, stasera e domani, ore 22
 
 
Jazz/Benito Gonzalez live al Gregory

Doppio live, stasera e sabato, del pianista venezuelano Benito Gonzales, già partner di star del jazz come Kenny Garrett, Jeff Watts, Curtis Fuller, Pharaoh Sanders, Bobby Hutcherson, Chirstian McBride, Roy Hargrove, Antonio Sanchez, Jackie McLean e molti altri. Gonzales suonerà standard della tradizione jazz, brani di grandi musicisti, da McCoy Tyner a Wayne Shorter, e sue composizioni originali. Stasera è in trio con  Daniele Sorrentino al contrabbasso e Alessandro D'Anna alla batteria, mentre sabato al basso ci sarà Riccardo Gola. E dopo Gonzales, sempre sabato e da mezzanotte, il batterista Charles Burchell guiderà la Latenightsession.
Gregory's Jazz Club, via Gregoriana 54a, stasera e sabato ore 22
   
 
Musica/I Jazzincase, nuovo disco al Big Mama


La band dei Jazzincase (sono la vocalist Kiki Orsi, Danilo Riccardi al piano e tastiere, Luca Tomassoni al contrabbasso e Claudio Trinoli alla batteria) presenta dal vivo il suo album Bonbon City, primo riassunto di un lavoro musicale durato due anni tra scrittura e ricerca. Il titolo del brano pilota, Bon Bon, prende spunto da una famosa frase di Schopenhauer, che ricorda come quella che può sembrare una giornata come tante è invece «da osservare come la bellezza di un racconto nel quale l’incedere di ogni singolo secondo è narrato come se fosse fatto di caramelle». Il nome della band ha più significati, da “il jazz in valigia” a “casualmente il jazz”, e i Jazzincase si muovono fra swing, bossa nova, house e pop, cantando in quattro lingue: francese, brasiliano, italiano e inglese.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Rock/Stella Maris live al Largo Venue

Stella Maris è un nuovo progetto costruito su reminiscenze degli anni 80 nel quale è protagonista la voce, con chitarre “dal sapore celestiale”. E’ un recupero del rock, del punk e della psichedelia di allora, con il vocalist Umberto Maria Giardini, i chitarristi Ugo Cappadonia e Gianluca Bartolo, il contrabbassista Paolo Narduzzo e il batterista Emanuele Alosi che rileggono brani in una forma moderna di freschezza compositiva. Stella Maris «nuota in un mare di poesia e stupisce per la sua semplicità diretta e autentica».
Largo Venue, via Biordo Michelotti 2, ore 22
 
 
 
VENERDI' 20 APRILE
 
 
Rock/Agusa e The Trip, progressive da Svezia e Italia

Arriva a Roma la band svedese degli Agusa, gruppo di progressive rock che «mette d’accordo i fan dei Pink Floyd, dei Jethro Tull e dei connazionali Anglagard», e che per la prima volta suona in Italia. La ricetta della formazione (Tobias Petterson al basso, il chitarrista Mikael Ödesjö, Tim Wallander alla batteria, Jenny Puertas al flauto e Jeppe Juul all’organo) è un coinvolgente mix di prog, folk e psichedelia combinati in modo unico. E torna dopo una lunga assenza The Trip, una delle prime progressive band nate in Italia, nel lontano 1966: sound rock ma anche sinfonico, sulla scia dei Deep Purple (la sua prima formazione schierava il chitarrista dei Deep, Ritchie Blackmore) e della lezione del tastierista Joe Vescovi, che prima di scomparire ha lasciato al batterista Pino Sinnone il compito di continuare l’attività del gruppo. L’attuale formazione di The Trip, fedele al sound originale della band, vede accanto a Pino il tastierista Filippo Delmastro, il chitarrista Ruggero Clemente, il bassista Giuseppe Gius Lanari e la voce di Andrea Ranfa Ranfagni.
Stazione Birra, via Placanica 172, ore 21
 
 
Canzone d'autore/Neminem Laedere per De Andrè

La band dei Neminem Laedere presenta Anime Salve e altre storie, un viaggio nella musica, nei personaggi e nelle solitudini di Fabrizio De André, dalle perle dell'ultimo indimenticabile album ai brani più celebri del cantautore genovese. Il gruppo, nato nel 2012 da diversi musicisti appassionati della poesia e delle armonie di De André, già nella scelta del nome ricorda la filosofia cara a Fabrizio, cioè la volontà di non far male a nessuno. Sono Max Teodosi alle chitarre e al bouzouki, Paolo Verini alle tastiere, Andrea Nebbia al basso, Rosemary Brown al violino, il batterista Gianluca Coccia e la vocalist Barbara Illi. Alla voce narrante pensa Gianni Gandino, chef di primo piano della nostra gastronomia, che alla sua bravura in cucina unisce una passione per la poesia di De André. Lo spettacolo è un viaggio della memoria tra i grandi classici di Faber, dalle origini agli arrangiamenti della PFM, dai capolavori di Creuza De Ma fino alla meraviglia di Anime salve e del live fatto al romano teatro Brancaccio, di cui quest'anno ricorre il ventesimo anniversario.
Crossroads Live Club, via Braccianense 771, ore 22
 
 
Pop/Girls in Hawaii, dal Belgio al Monk

La band belga Girls in Hawaii (nonostante il nome sono tutti uomini) torna in Italia per presentare il nuovo album Nocturne, realizzato in un casale abbandonato delle Ardenne francesi dove i musicisti si sono rinchiusi dopo la scomparsa del batterista Denis Wielemans. Il gruppo, nato negli anni Novanta quando Antoine e Denis erano ancora nei boy scout, schiera oggi i vocalist e chitarristi Antoine Wielemans e Lionel Vancauwenberghe, i chitarristi Brice Vancauwenberghe e Christophe Léonard (anche ai synth), il bassista Daniel Offermann e il batterista Boris Gronemberger, e suona un pop-rock divertente e molto moderno. Apre la serata la band degli Wow.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, ore 22
 
 
Musica/Ginger Bender, la luce accesa

S’intitola Tieni accesa la luce il nuovo album delle Ginger Bender, duo femminile che si muove fra blues, funk, afro e armonie che ricordano vecchie ballad jazz anni 30’ cantate su un ritmo reggae sincopato.
Anticipato dal singolo Cumbia Nera, il disco è un mix di influenze e di universi sonori differenti. Sono le vocalist e chitarriste Alessandra Di Toma e Jeanne Hadley, che hanno studiato percussioni africane, vogliono migliorare l’improvvisazione e hanno suonato in molto locali ma anche all’estero, tra Spagna, Grecia e Finlandia.
Na cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 21.30
 
 
Musica/Dall’Ottocento ai grandi standard

Il Gruppo Arciliuto è una storica formazione vocale che unisce passione e  divertimento nell’affrontare un vasto repertorio di canzoni italiane e straniere, dai brani napoletani dell’Ottocento ai successi internazionali più recenti. Sono quattro cantanti che si alternano nelle diverse interpretazioni, ovvero Stefano Costa, Giovanni Samaritani, Toni Tartarini e Carlo Vaccari (anche pianista).
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
Pop/Tintarella di Luna al Black Out

Se voi o i vostri genitori venite dagli anni Sessanta ricorderete Tintarella di luna, canzone proposta da Mina a un Sanremo di quei tempi e ancora oggi parte della memoria storica di diverse generazioni. Ma Tintarella di luna è anche il nome di una band, nonché di una serata a base di grandi successi dell’epoca, un progetto nato due anni fa che offre tre ore di musica in uno show tutto da vivere e da ballare e destinato soprattutto ai giovani che a quei tempi ancora non erano nati. A proporre un repertorio di hit d'annata molto ampio sono la vocalist Elisa Zecca, il chitarrista Jacopo Mariotti, il bassista Antonio Coronato e il batterista Damiano Daniele.
Black Out, via Anagnina 3, ore 22
 
 
Soul/Alan Soul & Alanselzer al Big Mama

E’ una ricca formazione quella degli Alanselzer, la band che affianca il vocalist Giulio “Alan Soul” Todrani nelle sue serate a base di soul, swing e funky. Nel loro ultimo disco, Live @ Big Mama Vol.2, sono raccolti grandi successi di star della black music come Otis Redding, Ray Charles, Smokey Robynson, James Brown, Tom Jones e così via. Insieme a Todrani suonano Ferruccio Corsi (sax alto), Mirko Rinaldi (tromba), Alfredo Posillipo (trombone), Muzio Marcellini (piano e tastiere), Claudio Trippa (chitarra), Maurizio Meo  (basso elettrico) e Stefano Parenti (batteria), tutti in gran forma. «Il soul è una missione, una fede, una regola di vita da non tradire mai, e noi rispettiamo questa legge non scritta», dicono Giulio & band.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/Swing con la band di Emanuele Urso

L’appuntamento classico del venerdì è con lo swing del clarinettista e batterista Emanuele Urso, che insieme al suo The King of Swing Septet offre un live intitolato Night Smoke Session, con Giuseppe De Simoni (tromba), Patrizio Destriere (sax), Fabrizio Guarino (chitarra), Adriano Urso (pianoforte), Giuseppe Civiletti (contrabbasso) e Francesco Bonofiglio (batteria).
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
 
SABATO 21 APRILE
 

 
Pop Rock/Chrysta Bell, la musa di David Lynch

Attrice, cantante e modella, americana di San Antonio, Texas, 40 anni, già musa del regista David Lynch («La prima volta che l’ho vista esibirsi ho pensato che fosse un’aliena, la più bella aliena di sempre», racconta lui), Chrysta Bell torna in Italia per presentare un nuovo disco che uscirà in primavera e del quale si sa solo che conterrà un brano intitolato Undertow. Figlia di una vocalist professionista, già leader a Austin del gruppo 8½ Souvenirs (da Django Reinhardt al gipsy jazz), nel 1999 cantò brani scritti da Lynch, che restò colpito dalla sua voce e dopo quell'incontro ha scritto con lei e prodotto il suo primo album Somewhere in the Nowhere, la mise nel cast di Twin Peaks e le insegnò persino i segreti della meditazione trascendentale. Il suo ultimo album in studio è We Dissolve, registrato con John Parish, produttore di PJ Harvey, e descritto come «un mix immaginifico di pop, soul, rock e jazz», nel quale suonano musicisti come Adrian Utley (dei Portishead), il tastierista Geoff Downes (Asia, Yes) e il chitarrista di drone metal Stephen O’Malley dei Sunn O. Insomma, Chrysta è un personaggio a dir poco interessante e, a sentire Lynch, da non lasciarsi sfuggire.
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21
 
 
Rock/Ginevra Di Marco canta Mercedes Sosa

La Rubia canta La Negra: è l’album che Ginevra Di Marco, una delle vocalist più amate nel panorama della world music e del nuovo folk, ha dedicato alla cantante argentina Mercedes Sosa, disco che le ha fruttato l’anno scorso la Targa Tenco e nel quale ripercorre i più importanti momenti della carriera de “la Negra” cantando le più belle canzoni da lei interpretate. E stasera Ginevra è a Roma con l’omonimo spettacolo, arrangiato e prodotto con Francesco Magnelli (pianoforte e magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, mandolino, tzouras e elettronica). «Non ho mai sentito una voce più bella di quella di Mercedes, é stata la voce che mi ha fatto riconsiderare il significato del termine “cantare”: una voce colma di sonorità, un tesoro che spalanca l’anima. C’é qualcosa in lei che non si sa da quale profondità provenga. Un timbro purissimo, legato alle sue radici ma capace di trasmettere una straordinaria universalità, un amalgama equilibrato e perfetto tra intimità e vita collettiva», spiega Ginevra.
Wishlist, via dei Volsci 126b. ore 22
 
 
Jazz/New Motion Quartet al Bebop


Una band italo-newyorkese che riunisce il tenorsassofonista veronese Francesco Geminiani (è di base nella Grande Mela), il pianista cagliaritano Luca Mannutza (collaboratore di tanti musicisti jazz statunitensi e europei), il contrabbassista Lorenzo Conte (cresciuto al conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, sua città natale, suona jazz in giro per il mondo) e il batterista Anthony Pinciotti (anche lui vive a New York ed è stato partner di tante star) offre oggi il suo primo concerto della stagione: è il New Motion Quartet. Nel 2015 Geminiani ha dato il via al progetto Colorsound, con un album registrato e prodotto a New York in trio con Rick Rosato al basso e Mark Schilders alla batteria, e adesso porta in tour la sua musica con il quartetto. L’album Colorsound è uscito anche in Italia da un mese e viene proposto dal vivo stasera nel club romano.
Bebop Jazz Club, via Giuseppe Giulietti 14, ore 21
 
 
Rock/La TML Rockestra rivisita Bob Dylan

La TML Rockestra, ovvero il trio formato dal chitarrista Claudio Maffei, dalla vocalist e bassista Fabiola Torresi e dal batterista Pino Liberti, propone un viaggio fra le tante composizioni di Bob Dylan, dai primi successi ai pezzi più recenti, opportunamente riarrangiati fra rock, folk, blues e funk.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
Soul/Sister Dynamite live al Big Mama

Sister Dynamite & Funky Bullets sono una band che mescola funk, soul e rhythm & blues e rilegge il repertorio di James Brown, Aretha Franklyn, Marvin Gaye, Ray Charles e altre star per una serata di trascinante black music. Con Sister Dynamite (la vocalist Simona Altea) ci sono Matteo Bassi (basso), Stefano Napoleoni (batteria), Paolo Ligori (chitarra), Luigi Carbone (tastiere) e i fiati di Giorgio Pineschi (sax alto), Massimiliano Spina (sax tenore) e Claudio Starnoni (tromba). Un live tutto da ballare.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
DOMENICA 22 APRILE
 
 
Blues/Four More One live al Big Mama

Serata di debutto per il nuovo quintetto guidato dal tastierista e pianista Stefano Senesi, già partner di Francesco De Gregori, Mia Martini, Roberto Ciotti, Antonello Venditti, Renato Zero (anche come coautore), Gianni Morandi, Giorgia e così via. Con lui, a proporre un repertorio nel quale regna il blues, ci sono il vocalist Luca Velletri (protagonista di tanti musical, da Jesus Christ Superstar a Evita e a Notre Dame De Paris), il chitarrista Ruggero Brunetti, il contrabbassista Alessandro Sanna e il batterista Cristiano Micalizzi. In scaletta brani di Joe Cocker (Delta Lady, Feelin’ Alright), Huey Lewis (che a 67 anni ha appena cancellato il tour 2018 perché ha perso l’udito), Steve Linwood (Can’t Find my Home), Boney M (Sunny), Doobie Brothers (Minute by Minute), Bonnie Raitt (I Can’t Make You Love Me), Marc Cohn (Walking in Memphis) James Blunt (Heart to Heart) e tanti altri.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/In viaggio con la canadese Tonya Szkurhan’ 

Un avventuroso viaggio nel mondo del jazz attraverso i più famosi e apprezzati brani di jazz classico: viene descritto così il concerto nel quale la vocalist canadese Tonia Szkurhan, diplomata in teatro musicale alla Central School of Speech and Drama di Londra e protagonista di diversi musical ma anche di tanti live nei club britannici, rilegge insieme al nostro pianista Simone Maggio composizioni di diversi periodi della lunga storia del jazz.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
Musica/Meticcio Europeo all’Arciliuto

I brani del gruppo Meticcio Europeo, cioè il chitarrista Nando D’Eramo, il fisarmonicista e tastierista Antonio Menga, il pianista Mauro Liberatore, il bassista Mauro Vaccarelli e il batterista Roberto Alfonsetti, nascono intorno all’idea di coniugare due passioni, quella per la letteratura e quella per la musica, in un progetto nel quale la maggior parte delle composizioni prende spunto da pagine letterarie. Non c’è nessuna pretesa di rappresentazione delle opere a cui si fa riferimento, ma solo il tentativo di fermare in musica le emozioni ricavate dalla lettura.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 19
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA