Trento, sfida tra studenti con i robot inventati da loro

La RoboCup Junior a Trento (foto Ufficio Stampa)
di Valentina Venturi
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Sabato 14 Aprile 2018, 20:36 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 11:42

«La robotica è quella cosa che ti fa schiantare contro quel duro muro che è la realtà». Così Francesco dell'Itis Rossi di Vicenza descrive la sua esperienza alla finale nazionale della "RoboCup Junior" (Under 14 e Under 19). Si tratta di una gara di robotica nata in Giappone nel lontano 1997 e che quest'anno è stata organizzata dalla rete del Trentino Alto Adige, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. I vincitori (https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Comunicati/RoboCup-Junior-tutti-i-vincitori) si sono qualificati per i mondiali di Montreal.
 

 

Al Polo Espositivo Trento Expo per 4 giorni si sono sfidati 180 team provenienti dalle diverse regioni italiane (tra cui Trento, Abruzzo, Calabria, Sicilia, Veneto e Valle d'Aosta) e un migliaio di studenti e docenti. La sfida era con i propri robot "intelligenti" nelle categorie Rescue Line, Rescue Maze e OnStage. Da dieci a diciannove anni i programmatori del futuro si sono misurati a suon di software, elettronica e meccanica per far interagire i loro robot sulle piste. «Bisogna credere nei ragazzi e nella loro crescita - dichara Marina Poian, dirigente scolastica dell'Istituto Tecnico Economico A. Tambosi di Trento -. La robotica li aiuta a gestire le emozioni e ne migliora l'autostima. Le parole chiave sono solidarietà, inclusione, integrazione e pari opportunità: ci sono tante ragazze che partecipano». 

La robotica educativa è una modalità didattica che permette agli studenti di approcciarsi in modo concreto all'intelligenza artificiale, ai robot, imparando le basi della programmazione informatica e le materie STEAM (Science, Technology, Engineering e Mathematica). Per esempio per la gara Rescue Line i ragazzi hanno con sé i robot e il computer: vedono il percorso di gara e calibrano il programma del robot, modificandolo sul momento. 

Perché come precisa Francesco «è facile avere delle idee in testa, ma poi vedere se nella realtà davvero funziona è quello che ti fa apprendere. Mi sono reso conto di aver imparato più dalla robotica che in 18 anni di vita. La gara ti dà una dead line che ti fa capire quanto le idee possono essere diverse dalla realtà».
L'edizione 2019 si terrà in Toscana. 

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