La condanna è per aver ricettato un computer portatile e un telefono cellulare risultati rubati nello studio di un avvocato di Perugia. I giudici d'appello del capoluogo lombardo hanno così confermato la decisione di quelli di primo grado. A Milano Guede venne sorpreso all'interno di un asilo il 27 ottobre del 2007, cioè prima del delitto della studentessa inglese. Nello zainetto che aveva con sé gli agenti trovarono il pc e il cellulare.
«Guede, che oggi non era in udienza, ha sempre sostenuto di averli acquistati a un mercatino dell'usato» ha spiegato all'Ansa il suo difensore, l'avvocato Nicodemo Gentile. «Il nostro assistito - ha aggiunto il legale - non è mai stato accusato del furto dei due oggetti. Si tratta al più di un incauto acquisto. Ricorreremo in Cassazione contro la condanna». Per l'avvocato Gentile la sentenza milanese non allungherà comunque il termine entro il quale Guede, detenuto a Viterbo, potrà chiedere i primi permessi per uscire dal carcere. Possibilità prevista per l'ivoriano già nei prossimi mesi.
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