“StraVolti”: a Roma i ritratti surreali di Marion Peck ispirati a Picasso e a Rembrandt

Girl with cat eye glasses (by Marion Peck - © Dorothy Circus Gallery)
di Sabrina Quartieri
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Martedì 10 Aprile 2018, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 21:13

Volti deformati e sovrapposti, colli affusolati e acconciature retrò. Ma anche occhi disegnati in modo asimmetrico e errori prospettici voluti: a giocare con l’arte è la fantasiosa regina del Pop Surrealismo Marion Peck (suo marito Mark Ryden ne è il re), che presto arriverà a Roma per presentare la sua personale di opere inedite ispirate a Pablo Picasso e a Rembrandt. Con “StraVolti” infatti, la pittrice americana venerdì 20 aprile pomeriggio, a partire dalle ore 17, sarà alla Dorothy Circus Gallery di via dei Pettinari per un’anteprima esclusiva che darà il via alla mostra dell’artista, aperta a tutti gratuitamente dal giorno successivo, sabato 21 aprile, fino a lunedì 28 maggio.
 

 

Al centro del percorso espositivo che strizza l’occhio a un mondo surreale, ci sono 11 ritratti ad olio su tavola di misteriose figure maschili e femminili, tutte realizzate su sfondo neutrale per spogliarle di identità, passato e etichette sociali. Stavolta, “the Queen of Pop Surrealism” - apprezzata da molti collezionisti, a partire dal cantante Moby, che ha acquistato da lei di recente l'opera “Fuck Patriarchy”, dal ceo Nike Mark Parker e dalla coppia nostrana Daniele De Rossi-Sarah Felberbaum, punta sulla sperimentazione e si concede una profonda indagine psicologica sulla società contemporanea e sui suoi mali. Il risultato è un viaggio nel subconscio tra volti sublimi dall’eleganza distorta.
 
“Stravolti”, appunto. Che è la risposta di Peck a un’immagine della bellezza sempre più omologata che si sta facendo strada nelle piazze virtuali, in una esasperata corsa all’abbellimento. Con l’uso di una raffinata tecnica pittorica che adorna le forme più strane, l'artista punta a mettere in luce la sua idea di perfezione, diversa ma altrettanto evidente, per l'unicità di ogni soggetto. D’altronde, quest’altra tappa del percorso creativo di Peck, è in linea con l’approccio da sempre provocatorio della pittrice. Usando la potenza comunicativa delle sue opere oniriche e fiabesche, abitate da personaggi bizzarri, la regina del Pop Surrealismo infatti non manca mai di dire la sua (e a suo modo) su problemi politici e culturali, o su temi sociali del mondo contemporaneo.
 
Spesso proprio trasformando l’arte figurativa in parodie surreali, che deformano la realtà e la tramutano in una farsa. Altro elemento distintivo dei suoi lavori, è la componente narrativa che ricorda le tele rinascimentali italiane conosciute da Peck nel Belpaese, durante gli studi artistici alla Temple University Rome. Ed è proprio nella Città eterna che la giovane americana matura la consapevolezza di voler fare la pittrice. E così sarà, fino a diventare la più apprezzata al mondo, nel suo genere.
 
A Roma, tra pochi giorni, sarà possibile ammirare dal vivo i ritratti surreali dell’artista, oltre a una delle opere più celebri di Peck, “The Actors”, dove si indaga sulla figura dell’attore, tra aspetti simbolici e psicologici. Un quadro perfettamente in linea con una mostra in cui la regina del Pop Surrealismo apre le stanze ancora inesplorate della sua mente. Per informazioni su “StraVolti” di Marion Peck presso la Dorothy Circus Gallery (via dei Pettinari 76, Roma): tel. 06 68805928, email: info@dorothycircusgallery.com.
La mostra sarà aperta al pubblico gratuitamente da sabato 21 aprile a lunedì 28 maggio. Gli orari delle visite: lunedì dalle ore 10:30 alle 18:30; martedì: 10:30-19:00; mercoledì e giovedì: 10:30-19:30; venerdì e sabato: 11:30-20:00.

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