Dal 2005 la Gioconda è sotto stretto controllo, custodita in un ambiente monitorato continuamente, all'interno di una teca in vetro anti proiettile dove la temperatura si mantiene costante. Recenti analisi scientifiche non invasive hanno rivelato la presenza di una lieve crepa nel pannello di legno del dipinto, che eventuali variazioni di temperatura dovute a uno spostamento potrebbero aggravare ulteriormente. L'ipotetico tour della Gioconda avrebbe dovuto toccare, in prima battuta, la filiale del Louvre a Lens, nel nord della Francia. Secondo le informazioni pubblicate sul quotidiano «Le Parisien», un viaggio del dipinto di Leonardo per un periodo di tre mesi avrebbe un costo di molti milioni di euro, senza contare le perdite commerciali legate all'assenza del capolavoro a Parigi. Il museo del Louvre, il più visitato al mondo, ha fatto sapere che il 90% dei visitatori passa accanto alla Gioconda.
Secondo notizie riportate dalla stampa francese, il vero obiettivo del tour ipotizzato dal ministro Nyssen sarebbe quello di esporre la Monna Lisa ad Abu Dhabi, accanto al Salvator Mundi, il quadro attribuito a Leonardo, il più costoso di tutti i tempi acquistato all'asta da Christiès a New York il 17 novembre scorso dall'erede al trono dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman.
L'ultimo prestito della Gioconda risale al 1974: il dipinto partì per il Giappone e fece scalo a Mosca sulla via del ritorno. Il prestito era stato sollecitato dall'Italia nel 2011, ma il Louvre anche allora respinse la richiesta. Per il check-up annuale per verificare il suo 'stato di salutè, il prezioso dipinto di Leonardo non viene nemmeno trasportato nei laboratori del museo e il controllo è fatto nella galleria stessa, con la Gioconda che viene estratta dalla sua 'scatola di vetrò per sole poche ore.
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