Superstar
di Gloria Satta

Nell'abbraccio collettivo a Frizzi
l'Italia che fa il tifo per i valori sani

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Giovedì 29 Marzo 2018, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 13:56
L'abbraccio che'Italia intera ha riservato a Fabrizio Frizzi, scomparso improvvisamente ad appena 60 anni, ci fa riflettere. Le code interminabili registrate alla camera ardente allestita nella sede Rai, i funerali che hanno riempito la Basilica di Santa Maria in Monte Santo, la Chiesa degli Artisti, e la stessa Piazza del Popolo, il cordoglio sincero tanto delle istituzioni quanto della gente comune ci dicono molte cose sul nostro Paese.
Un Paese che in Frizzi ha visto non soltanto un conduttore tv "dal volto umano", professionale e gentile, ma anche un simbolo di queli valori di cui c'è tanto bisogno e che sempre più spesso si rimpiangono: la correttezza, le meritocrazia, la generosità non ostentata, la discrezione come stile di vita, la semplicità.
Frizzi, uomo perbene, famosissimo eppure mai arrembante e meno che mai sfiorato dall'arroganza, ci ha ricordato che può esistere, ed esiste, l'alternativa alla tv "urlata", alla politica concepita come mero scontro di interessi, alla competizione spinta all'estremo, all'esibizionismo e alla volgarità che inesorabilmente dilagano nelle nostre vite.
Il dolore composto della moglie Carlotta che ha dato a occhi asciutti l'ultimo bacio al feretro, le lacrime a stento trattenute da Milly Carlucci, lo sguardo attonito di Bonolis, Pieraccioni a capo chino,il comico Max Tortora sull'orlo del pianto, la semplice ma toccante omelia pronunciata da Don Valter, il parroco della Chiesa degli Artisti incredibilmente somigliante a George Clooney, il dolore dei fan che consideravano il conduttore "uno di famiglia" hanno accompagnato Fabrizio nel suo ultimo viaggio. E hanno dato un messaggio importante al Paese, un messaggio di speranza: ci sono tanti Frizzi tra noi, se sappiamo e vogliamo riconoscerli.
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