De Luca contro il programma Rai FuoriRoma di Concita De grogorio: «Salerno offesa, è squadrismo»

Un'immagine dalla puntata di ieri di "FuoriRoma", condotto da Concita De Gregorio e dedicata a Salerno
di ​Giovanna Di Giorgio
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Lunedì 26 Marzo 2018, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 09:44
Non ci sta. Ancora una volta. E di nuovo non ci sta rispetto al racconto che di Salerno fa Rai3. Non c’è Report, stavolta, nel mirino del governatore della Campania, né la Tgr, suo ultimo bersaglio in ordine di tempo. Stavolta l’ex sindaco della città di Arechi punta il dito contro Concita De Gregorio e il suo «FuoriRoma», il programma che «racconta le storie, personali e politiche, dei sindaci e degli amministratori che stanno cambiando la geografia politica del Paese».

Sono le 22.37. Sono trascorsi circa 75 minuti da quando i titoli di coda hanno sugellato la puntata di «FuoriRoma» dedicata a Salerno. Da quando De Gregorio ha posto fine al suo reportage prevedendo «il momento, che non sembra lontano, di congedare i principi». E i principi, nel racconto della città, sono De Luca e i suoi figli. È trascorsa poco più di un’ora e, sulla pagina Facebook del presidente, parte l’offensiva: «Dopo anni e anni di aggressioni, sempre dalla stessa rete pubblica, abbiamo assistito stasera all’ennesimo atto di squadrismo mediatico, l’ennesimo stravolgimento della realtà». E l’annuncio: «Interverremo in tutte le sedi».

Eppure, la puntata era cominciata con una frase che lasciava presagire altro: «Non si capisce bene l’Italia se non si è mai stati a Salerno». Ma è bastato ben poco perché il racconto della città si sovrapponesse a quello di De Luca, fin quasi a creare un’equazione. «De Luca – narra la voce della giornalista - è diventato signore e padrone di un feudo che oggi governa dalla poltrona di presidente della Regione». Lo dice Isaia Sales. E ognuno, da Diego De Silva a Paolo Apolito, da Teresa De Sio a Lucia Tronchetti, da Lorenzo Forte ad Aurelio Tommasetti, raccontando un pezzo di città traccia il volto di una Salerno «malinconica come le poesie di Alfonso Gatto» e «spaventata dalle ombre, reticente». Una Salerno, però, che De Luca «gestisce, attraverso i figli e gli uomini di sua fiducia». Tra questi, il sindaco Vincenzo Napoli. Che della città, tuttavia, fa il suo racconto alla giornalista.

Ma a De Luca il risultato non piace. E tuona: «La trasmissione di stasera (ieri, nda) è non solo un’offesa alla verità e alla storia di una città libera che è rinata, ma anche un’offesa al 75% dei cittadini che democraticamente, al di là di ogni orientamento politico, hanno espresso il proprio consenso e rispetto per l’azione amministrativa». Il governatore, che si sarebbe negato alla De Gregorio, rilancia: «Siamo espressione di una esperienza amministrativa che è un modello nazionale di concretezza, di rigore, di trasparenza». E annuncia: «Anticipo quella che sarà la mia richiesta ufficiale alla Rai: un dibattito pubblico su Salerno e sulla Campania, rigorosamente in diretta, dove e quando vogliono. Non un programma registrato, quindi senza possibilità di tagli e montaggi».
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