Mary Shelley, l'ultimo romanzo è l'anti-Frankenstein

Dal film "Mary Shelley" (2017) di Haifaa Al-Mansour
di Leonardo Jattarelli
3 Minuti di Lettura
Domenica 18 Marzo 2018, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 12:42
C’è qualcosa di rivoluzionario in “Il segreto di Falkner”, l’ultimo romanzo scritto da Mary Shelley, l’autrice di “Frankenstein”, che arriva ora per la prima volta in Italia grazie a Edizioni della Sera nella collana della Casa intitolata “I grandi inediti”. Una scoperta entusiasmante per i lettori della Shelley e per la cronaca attuale che si occupa della nuova rivoluzione al femminile. 


Narrativamente infatti, in “Il segreto di Falkner”, la Shelley sceglie di creare non più un mostro antieroe come Frankenstein ma un’eroina tenace, a volte rabbiosa, battagliera e fiera dei personaggi che sceglierà di difendere. Quando la incontriamo per la prima volta, nelle atmosfere cupe, gotiche di un immaginario paese della Cornovaglia, Elizabeth è una bambina orfana che prega sulla tomba della madre e da lei alla fine si congeda con un «Buonanotte, mammina». Elizabeth «non aveva calze e i suoi piedini spuntavano dai buchi delle sue scarpe logore. La sua cuffietta di paglia era scurita dal sole e dall’acqua di mare, e aveva un fiocco blu sbiadito».

Creatura fragile
La Shelley, e non è un caso, ci presenta all’inizio la sua eroina come creatura fragile, solitaria, abbandonata. Ma sarà proprio la piccola ad impedire addirittura un suicidio; quello del Capitano Falkner, angustiato, tormentato da una colpa misteriosa. Nell’introduzione al libro firmata da Elena Tregnaghi, risalta la somiglianza tra la piccola Elizabeth e quella che era stata l’infanzia della stessa Shelley: «Mary aveva l’abitudine - scrive la Tregnaghi - di andare a leggere libri sulla tomba della madre, nel cimitero di St. Pancras, come rivela la sua biografa d’eccezione, Muriel Spark. Lo stesso fa la piccola Elizabeth con il libricino che usava la signora Raby per istruirla, prima che la malattia le fosse fatale. E proprio sulla tomba di sua madre, Elizabeth incontra Falkner, salvandogli la vita e instaurando con lui un legame destinato ad essere più forte persino di quello dei suoi veri genitori, come avrà a dire la stessa orfana».
Falkner la adotterà e partirà con lei per l’Europa. Le farà da padre anche se continuerà ad essere dilaniato dalla sua misteriosa colpa. Ciò che lega figlia e padre, come annota la Tregnaghi, «è il tema, dominante nel romanzo, della fedeltà intesa come lealtà e devozione, che può culminare nel conflitto interiore che si crea quando questo sentimento è rivolto a due entità in contrapposizione tra loro». La seconda entità è l’uomo di cui si innamorerà Elizabeth, Gerard Neville e alla quale quest’ultimo corrisponderà lo stesso sentimento: «Egli non aveva mai amato prima...Furono le sofferenze di Elizabeth che inizialmente lo portarono a notarla: la chiarezza della sua comprensione, la sua semplicità, la sua tenerezza e la dignità della sua anima lo conquistarono e, infine, l’immensa ed evidente compassione che provava per i suoi sforzi, che tutti gli altri consideravano futili e insensati, lo legarono a lei indissolubilmente».

il gotico
Dunque Mary Shelley, attraverso la figura eroica e sentimentale di Elizabeth, nel suo ultimo romanzo mette la parola fine a quel falso pensiero di una scrittrice unicamente e inguaribilmente gotica, dal tratto marcatamente espressionista che aveva potuto partorire una “mostruosità” come Frankenstein. «La mia Creatura è me!» aveva affermato all’uscita del libro, quasi a voler sottolineare la sua appartenenza ad un mondo popolato da ciò che lei non aveva mai vissuto. Ne “Il segreto di Falkner”, finalmente, Shelley torna nel suo ambiente, in quel contesto familiare e allo stesso tempo libertario nel quale aveva sempre vissuto. Una donna passionale, amante del poeta Shelley e figlia di una prefemminista come la pensatrice Mary Wollstonecraft, autrice, nel 1792, di un saggio sui diritti delle donne. 
Elizabeth è Shelley, la creatura degli affetti: e la scrittrice affida all’eroina che più le somiglia il suo ultimo romanzo. Una sorta di testamento poetico e biografico che ora è possibile finalmente leggere anche da noi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA