Roma, a viale Ippocrate residenti "cecchini": lanci di varechina per fermare la movida, giovani ustionati al volto

Movida a San Lorenzo
di Laura Bogliolo
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Domenica 18 Marzo 2018, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 21:22
È un viaggio nei contrasti quello che si compie in viale Ippocrate, a pochi passi dall'università La Sapienza. La vocazione alle breaking news finisce qui, perché per capire si deve andare oltre, nella periferia del Centro, dove ragazzine vengono colpite da lanci di varechina dalle finestre, dove qualche residente si improvvisa cecchino, esausto, disperato per la movida.
Qui, dove anziani sono costretti a cambiare la disposizione della camera da letto per riuscire a dormire, mentre gli esposti presentati al commissariato di zona creano faldoni. A pochi passi, in piazzale delle Province, la notte di mercoledì si è sfiorata una mega rissa tra una cinquantina di ragazzini ubriachi che giocavano a lanciare bottiglie e i residenti, scesi in strada per protestare. L'arrivo della polizia ha evitato il peggio.

Nelle terre di nessuno i limiti svaniscono e tutto può accadere. «Acqua, frutta, escrementi e da tre mesi lancio di varechina dalle finestre», racconta Alessandro Casanova, 29 anni, tirocinante avvocato. «Sono stato ferito la sera dell'8 marzo verso le 22.30, ero davanti a un locale insieme ad altri amici racconta Abbiamo chiamato la polizia, e anche alcuni agenti sono stati presi, io ho avuto una prognosi di 7 giorni». Nelle notti della movida menti offuscate dall'alcol agitano corpi indomiti che saltano sopra i cassonetti, lanciano grida, urinano in strada. «La situazione è allarmante - dice Licia, residente del comitato antimovida viale Ippocrate - siamo stanchi, ci sentiamo abbandonati, polizia e carabinieri vengono solo quando scoppia una rissa, quei giovani, a centinaia, creano disturbo della quiete pubblica, sono così tanti in strada che bus a ambulanze non riescono a passare. Del lancio di varechina non so nulla».

«Causticazione corneale» è scritto nel referto del pronto soccorso del Policlinico Umberto I che stringe a sé M.D.M., psicologa, 27 anni. «Purtroppo non è la prima volta che succede, lanciano di tutto dalla finestra e stavolta sono stata colpita io». Andrea Carnovale, 32 anni, fonico, racconta: «La sera dell'8 marzo ero con altre 5 amiche, verso le 22.30 abbiamo sentito gridare, poi un forte odore di candeggina. Quella sera ci sono stati tre lanci e una mia amica è stata colpita. Al pronto soccorso dell'ospedale Eastman c'erano tante giovani con la benda, alla mia amica hanno dato 3 giorni di prognosi e ha presentato denuncia».

Sta preparando una denuncia collettiva anche Casanova: «Al momento siamo in 15, la tensione è alle stelle, si deve intervenire». Lanci di varechina anche martedì scorso. «Alle 23 circa, sono stata colpita in testa e sul cappotto, un'altra ragazza negli occhi» racconta una studentessa di Economia. Nella guerriglia silenziosa tra protagonisti della movida violenta e i cecchini, ci sono anche «raid contro i portoni, bottiglie rotte nei cortili racconta Lorenzo Mancuso, del Comitato residenti stazione Tiburtina la situazione è invivibile, abbiamo fatto decine di denunce alle forze dell'ordine, ma va sempre peggio, perché non si interviene?».
«E' una bomba ad orologeria dice Rino Fabiano, assessore al decoro del II Municipio ci sono tanti mini-market e locali aperti la notte, il Comune ha negato la nostra proposta di proseguire l'ordinanza anti-alcol e far chiudere tutti i locali alle 2, la movida da San Lorenzo ormai si è spostata qui».
 
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