L'uomo che nel 1997 era diventato collaboratore di giustizia e aveva raccontato di un incontro tra Giulio Andreotti e Frank Coppola, noto come Frank Tre Dita, mafioso siculo-americano. Un fatto collocato dal “pentito” nel 1970 e individuato come il “primo contatto” tra il "Divo" Giulio e Cosa Nostra.
Ma la circostanza non ha mai trovato riscontro ed è stata ritenuta del tutto inventata dai giudici. Una vicenda collegata al crack del Banco Ambrosiano e agli affari tra Cosa Nostra, Michele Sindona e lo Ior e legata all'omicidio del banchiere Roberto Calvi.
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