La Grecia cerca soluzioni e il proprietario del Paok si scusa

La Grecia cerca soluzioni e il proprietario del Paok si scusa
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Martedì 13 Marzo 2018, 18:58
Il calcio greco si sta ancora chiedendo quali soluzioni ci sono alla violenza, dopo gli incidenti avvenuti domenica, quando il presidente e proprietario del Paok Salonicco è entrato in campo in una partita di campionato con una pistola alla cintura. Ivan Savvidis, il padrone del Paok, è entrato in campo per protestare contro un gol annullato alla sua squadra per fuorigioco. Oggi si è scusato per quello che è successo, anche se ha negato che il suo obiettivo fosse quello di minacciare l'arbitro della partita. «Voglio scusarmi con i tifosi del Paok, i tifosi del calcio greco e la comunità internazionale del calcio», ha detto Savvidis, un greco di origine russa, sul sito web del suo club. Secondo la sua versione, ha reagito in modo così emotivo a causa delle decisioni contraddittorie degli arbitri. «Credetemi, non avevo intenzione di affrontare arbitri o rivali e chiaramente non ho minacciato nessuno», ha detto Savvidis. Gli incidenti si sono verificati domenica in una partita del campionato greco tra Paok e Aek Atene, gara che è stata sospesa all'89' per la rissa che si è scatenata. Vedendo il caos, l'arbitro e i suoi assistenti sono corsi nello spogliatoio. Secondo i media, l'arbitro ha cambiato opinione più di due ore dopo la sospensione e ha spiegato ai capitani, negli spogliatoi che il gol era valido. L'Aek, tuttavia, ha rifiutato di tornare in campo, motivo per cui il caso dovrà essere risolto dalla giustizia sportiva greca. La squadra della capitale greca guida il torneo con 54 punti, due in più rispetto al Paok.

L'incidente è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nell'escalation di violenza e il governo greco ha annunciato lunedì la sospensione del campionato a tempo indefinito. Inoltre la giustizia greca ha emesso un mandato d'arresto contro Savvidis e quattro delle sue guardie di sicurezza, che sono anche scese sul campo da gioco. «La Lega non riprenderà finché non ci sarà pace e tranquillità», ha affermato oggi il vice ministro con l'incarico dello sport, Giorgios Vasiliadis, al canale Real FM. Il governo metterà fine a «questa spregevole situazione». In termini simili, si è pronunciata la Fifa, che ha parlato di «una situazione inaccettabile nel calcio greco». L'organismo di governo del calcio mondiale ha esortato la Federazione greca a prendere provvedimenti immediatamente. Anche la Uefa, la confederazione europea, ha condannato gli incidenti, mentre la Eca, l'Associazione europea dei club, ha sospeso il Paok per non aver rispettato i principi e le regole di questo sport. Il problema della violenza nel calcio greco non è qualcosa di nuovo. La Lega si è fermata anche ad ottobre e novembre 2016, dopo che alcune persone sconosciute hanno dato fuoco ad una casa di un arbitro. Pochi mesi prima, l'inizio della stagione è stato ritardato di diverse settimane a causa dei timori del governo nei confronti dei tifosi. Il presidente della Superlega greca, Griogos Stratos, ha deplorato tutto ciò che è accaduto e si è detto sicuro che la giustizia prenderà le giuste misure. «L'interruzione del campionato e quello che potrebbe accadere ora andrà a scapito del calcio greco a tutti i livelli», ha detto Stratos dopo un incontro con il vice ministro dello Sport.
 
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