Forza cinque posti di blocco e finisce fuori strada: la folle corsa di un uomo dal Bolognese a Prato

Forza cinque posti di blocco e finisce fuori strada: la folle corsa di un uomo dal Bolognese a Prato
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Martedì 13 Marzo 2018, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 00:48
Una corsa a folle velocità è finita con l'arresto per resistenza aggravata e danneggiamento. Una fuga rocambolesca quella di un automobilista 54enne di Spilamberto, in provincia di Modena. Alla guida di una Mercedes, inseguito dalle forze dell'ordine, l'uomo ieri sera ha percorso a folle velocità, sfrecciando anche a 130 km orari, attraversando due regioni e cinque province fra l'Emilia e la Toscana. La fuga è terminata alla periferia di Prato dove il 54enne è finito in un fosso con l'auto ed stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina il giudice del Tribunale di Prato ha convalidato l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Il giudice ha disposto il rinvio della direttissima al 27 marzo prossimo e ha messo l'uomo ai domiciliari presso la compagna a Bologna. Il lungo inseguimento è iniziato nel comune di Valsamoggia (Bologna), dove l'uomo ha eluso un controllo della Polizia Municipale: alla fine è andato fuori strada ad una rotonda di viale dell'Unione Europea dopo avere urtato una gazzella dei carabinieri di Pistoia.

Il 54enne, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha forzato quattro posti di controllo dei carabinieri nelle province di Bologna e Pistoia procedendo a folle velocità.
L'uomo era scappato alla vista di una pattuglia della Polizia Municipale di Monteveglio, nel territorio di Valsamoggia (Bologna), diretta a sirene spiegate sul luogo di un incidente. Essendo bipolare certificato e subendo a volte dei trattamenti sanitari obbligatori, il 54enne si è giustificato sostenendo di aver temuto che volessero fermarlo per sottoporlo a un tso. Nella sua Mercedes sono stati trovati alcuni coltelli e delle forbici, che sono stati sequestrati e hanno fatto scattare anche l'accusa di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
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