Roma, nell'area archeologica sull'Appia spunta discarica abusiva: tra i denunciati un Casamonica

Roma, nell'area archeologica sull'Appia spunta discarica abusiva: tra i denunciati un Casamonica
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Martedì 13 Marzo 2018, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 11:29

Una discarica abusiva in un'area archeologica, in via Lucrezia romana nella zona di Osteria del Curato a Roma, è stata sequestrata dai carabinieri della compagnia Roma Casilina, della stazione Roma Appia e del Nucleo investigativo del gruppo carabinieri per la tutela forestale di Roma che hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della procura.

 


Due persone, tra i quali un membro della famiglia Casamonica, sono state denunciate. Il provvedimento riguarda un terreno di circa 3000 mq dove, nei giorni scorsi, i carabinieri della stazione Roma Appia avevano sorpreso un bosniaco a sversare illecitamente rifiuti speciali trasportati su un autocarro. Dai successivi accertamenti condotti, con l'intervento del Nucleo investigativo dei carabinieri per la tutela forestale, è emerso che l'area era stata adibita a discarica e che ivi erano presenti altri cumuli di rifiuti, classificabili come rifiuti speciali, anche pericolosi.


È stato inoltre accertato che la proprietà dell'area è del Comune di Roma ed è porzione di un'area più ampia, di complessivi 15.000 mq, espropriata nel 2008 per fini di pubblica utilità ed indennizzata agli aventi diritto per oltre 900.000 euro. I carabinieri hanno trovato nell'area alcuni scavi archeologici in pessimo stato di conservazione, ed in parte interessati dalla presenza di rifiuti; un capannone in lamiera adibito a stalla; una baracca, ricavata da un roulotte in disuso, dove avevano trovato rifugio due romeni.


I carabinieri, dopo avere approfondito gli accertamenti, hanno denunciato un appartenente alla famiglia Casamonica ritenuto responsabile di invasione di terreni ed edifici, in relazione alla suddetta area di proprietà comunale. Secondo i carabinieri, infatti, avrebbe consentito ai due romeni di alloggiare - dietro corrispettivo in denaro e prestazione d'opera - in una dimora di fortuna ricavata da una roulotte in disuso installata nel terreno sequestrato, fornendo a questi ultimi energia elettrica proveniente da un contatore, manomesso, installato in una vicina proprietà riconducibile alla famiglia Casamonica.

Inoltre, secondo l'accusa, l'uomo aveva «adibito a stalla per la custodia di equini e materiale di equipaggiamento ippico, il capannone presente nell'area di proprietà comunale» e aveva «autorizzato allo sversamento dei rifiuti all'interno dell'area il bosniaco, con il quale dovrà rispondere in concorso del reato di gestione illecita di rifiuti e di altre violazioni in materia paesaggistica e ambientale, per avere effettuato le operazioni di sversamento ed allestito una discarica - in zona sottoposta a vincolo paesaggistico - senza le previste autorizzazioni». In relazione al sequestro è stata data comunicazione anche al Dipartimento Patrimonio Sviluppo e valorizzazione del Comune di Roma capitale quale ente proprietario dell'intera area al fine di intraprendere tutte le iniziative volte al rientro in possesso della citata area, al ripristino dello stato dei luoghi ed alla rimozione dei rifiuti.

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