«è sempre più diffusa la casistica di permanenza di pazienti presso le unità operative di pronto soccorso, per trattamenti sanitari a seguito di accesso, di durata anche prolungata nel tempo (due o più giorni)». In alcuni ospedali per queste situazioni sono state istituite apposite strutture di degenza breve, in altri invece invece queste prestazioni avvengono in regime di pronto soccorso.
Vengono quindi distinte due tipi di situazioni: quelle che «richiedono ospitalità notturna del malato equiparabili, ai fini previdenziali, ad un ricovero», per le quali il lavoratore dovrà appunto farsi rilasciare un certificato di ricovero; e quelle che «si esauriscono con dimissione del malato senza permanenza notturna» e vanno quindi trattate come un evento di malattia con relativo certificato. Per quanto riguarda la modalità di trasmissione, di norma è quella telematica; tuttavia nei residuali casi di invio cartaceo occorre verificare che la dicitura del certificato sia “prognosi riferita all’incapacità lavorativa” e non "prognosi clinica".
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