Serie A, da Vitor Hugo ad Andrè Silva: quando il calcio scrive poesie

Serie A, da Vitor Hugo ad Andrè Silva: quando il calcio scrive poesie
di Massimo Caputi
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Lunedì 12 Marzo 2018, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 13:38

Le lacrime versate, il sincero dolore e lo straordinario affetto manifestati in questi tristi giorni da ogni parte d’Italia nel ricordo struggente di Davide Astori, ci hanno dimostrato che il calcio può essere migliore. Il tifo, anche il più appassionato, può essere espresso senza odi beceri e divisioni assurde. Sarebbe questa la migliore eredità che Davide avrebbe mai potuto lasciarci: a ognuno di noi spetta il compito di non sperperarla. Il silenzio assordante di Firenze e la commozione di tutti i campi delle Serie A siano il nostro punto di ripartenza, al di là di qualsiasi decisione del Var e dei risultati in chiave scudetto, salvezza o posti Champions. Godiamoci senza inutili rancori le magiche emozioni che spesso solo il calcio sa regalarci, tra risultati beffardi o insperati e splendidi protagonisti come quelli avuti ieri: da Vitor Hugo a Immobile, da Dybala ad Andrè Silva. Quattro calciatori per altrettante storie, completamente diverse, tutte da raccontare. Il gol del viola è sembrato come una magica poesia scritta da un destino soprannaturale. Sì, Vitor: Astori sarà orgoglioso di te. Più terrena, ma straordinariamente bella è la rete di Immobile. Il suo tacco allo scadere è una perla che rende più accettabile per la Lazio la trasferta di Cagliari. A lungo assente, non al meglio della condizione, Dybala, in 3 partite, si è ripreso con forza il ruolo di protagonista. La doppietta all’Udinese segue di pochi giorni i gol decisivi, da autentico campione, con Lazio e Tottenham. Il lampo di Andrè Silva ha illuminato la serata rossonera e di colpo la sua stagione. A lungo ai margini, con quel colpo di testa al 94’, almeno per un pò, si è tolta l’antipatica maschera da oggetto misterioso. 

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