New York, elicottero con turisti si schianta nell'East River: 5 morti, il giallo della valigia. Il precedente del 2009: vittime italiane

New York, elicottero con turisti si schianta nell'East River: 5 morti, il giallo della valigia. Il precedente del 2009: vittime italiane
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Lunedì 12 Marzo 2018, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 08:19

Un elicottero turistico, uno dei tanti che ogni giorno sorvola la Grande Mela, è caduto nelle acque dell'East River, a nord della Roosevelt Island, che separa Manhattan da Queens. Il bilancio ufficiale dell'incidente è di 5 morti, quattro uomini e una donna. Tre passeggeri erano stati estratti vivi ma in condizioni gravissime e sono deceduti nell'ospedale di Bellevue dove erano stati ricoverati. Altri due passeggeri erano stati dichiarati morti al momento del recupero dal velivolo. L'unico superstite è quindi il pilota dell'elicottero che invece è riuscito a gettarsi fuori dal velivolo al momento dell'impatto con l'acqua. Anche lui è stato ricoverato in ospedale, ha reso noto Daniel Nigro, capo del dipartimento dei vigili del fuoco.
 


Il proprietario dell'elicottero è il gruppo turistico Liberty. L'incidente è avvenuto poco dopo le 19 locali (mezzanotte in Italia). Alcuni testimoni oculari, che hanno postato foto e video sui social media, hanno riferito di aver visto l'elicottero rosso abbassarsi velocemente verso il bacino d'acqua schiantandosi e inabissandosi, dopo un incendio in coda. 

Una valigia per apparecchi fotografici finita conto un pulsante di emergenza potrebbe essere tra le cause che hanno causato la caduta  È quanto emerso dalle prime ricostruzioni dopo la testimonianza del pilota, unico sopravvissuto, Richard Vance. Secondo il NyPost il velivolo era stato noleggiato per un servizio fotografico e per questo volava con i portelloni aperti. I passeggeri non si sarebbero salvati a causa delle cinture di sicurezza allacciate troppo fermamente. Una ricostruzione provvisoria che apre a sua volte molti interrogatori sulle modalità con cui il sorvolo di New York era stato allestito.

Il pilota aveva inoltre lanciato un 'mayday'. Lo scrive Usa Today sottolineando anche che Richard Vance, 33 anni, ha cercato di segnalare un guasto al motore. Il messaggio è risultato però poco chiaro alla torre di controllo dell'aeroporto di La Guardia e uno dei controllori di volo ha chiesto di ripeterlo prima di perdere completamente l'audio. Vance, secondo quanto scrive il New York, è un pilota esperto e da due anni era con la Liberty la compagnia che operava l' elicottero. NyPost, il velivolo era stato preso a noleggio per un servizio fotografico e quindi volava con gli sportelli rimossi.



Immediati comunque i soccorsi, con l'arrivo di una piccola flotta di natanti e squadre di sommozzatori. Il mezzo era un Eurocopter AS350, un elicottero che può trasportare sino a sei persone. L'incidente è accaduto all'altezza della Gracie Mansion, la residenza ufficiale del sindaco della Grande Mela. Ad indagare sarà il National Transportation Safety Board. Il cielo di New York è costantemente sorvolato da elicotteri con a bordo turisti, businessman, controlli del traffico e team medici, e gli incidenti non sono rari.

L'8 agosto del 2009 un elicottero della stessa compagnia e sempre in volo su Manhattan fu coinvolto in un incidente  che causò un maggior numero di morti: l'elicottero si scontrò con un aereo da turismo Piper finendo nel fiume Hudson. Nove le vittime, il peggior disastro aereo a New York dal 2001. Coinvolti tre americani che erano sul Piper, il pilota dell'elicottero e due famiglie bolognesi: i Norelli e i Gallazzi. A dividerli in Italia, una quindicina di chilometri di distanza, da un lato all'altro di Bologna. Insieme erano andati nella Grande mela, pretesto per festeggiare i 25 anni di matrimonio dei primi.

Dei secondi nessuno è più tornato a casa.
Nel fiume Hudson sono finiti i cadaveri di Fabio Gallazzi, 49 anni, della moglie Tiziana Pedrone, 45, e del figlio Giacomo di sedici anni. Silvia Rigamonti invece non era salita sull' elicottero, per paura. E così ha visto morire il marito Michele Norelli di 52 anni e il figlio Filippo che avrebbe compiuto 17 anni qualche mese dopo. Un altro figlio era rimasto a Bologna. Allora alcuni testimoni dissero di aver visto il Piper virare di colpo come se avesse perso il controllo, volando in modo stranamente lento prima di colpire l' elicottero.




 

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