"Dopo quasi 4 anni i cambiamenti del quadro internazionale impongono un tempestivo ripensamento delle sanzioni economiche decise nei confronti della Russia dall'Unione europea che non può sopportare il moltiplicarsi dei fronti di scontro commerciale". Lo dice Coldiretti nel sottolineare che scadono a giugno le misure varate dall'Ue nei confronti del Paese guidato da Vladimir Putin sotto la spinta degli Stati Uniti che hanno appena imposto dazi a prodotti europei.
UN BLOCCO CHE CI E' COSTATO CARO - "Le sanzioni europee hanno scatenato la rappresaglia della Russia - prosegue - che ha deciso l'embargo totale per una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all'ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia e Australia. Il risultato è stato che per questi prodotti agroalimentari le spedizioni italiane in Russia sono state completamente azzerate e che complessivamente le esportazioni made in Italy sono state di poco inferiori a 8 miliardi nel 2017, circa 3 miliardi in meno del 2013, l'anno precedente all'introduzione delle sanzioni. Un blocco, insomma, che è costato decisamente caro all'Italia.
MADE IN ITALY (DA RECORD) ANCORA A RISCHIO - "Dopo le decisioni di Trump sull'acciaio si apre - sostiene la Coldiretti - un pericoloso terreno di scontro che rischia di estendersi all'agroalimentare Made in Italy che ha concluso il 2017 con il record dell'export nel mondo di 41 miliardi di euro (+7% rispetto al 2016). Gli Usa si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna con circa 4 miliardi di di esportazioni di cibo e bevande, in aumento del 6% nel 2017. Il vino con 1,3 miliardi risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta".
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