Figlio del giornalista Lodovico Gherardi, visse sin dalla sua prima infanzia a Bologna, prima di trasferirsi nel 1935 a Roma. Nel 1921 fondò il Teatro Sperimentale di Bologna e sotto lo pseudonimo di "Gysterton" presentò le prime due commedie, di una lunga serie fino al 1929, scritte in dialetto bolognese, "L'ombra e Il naufrago".
Esordì, con il suo vero nome, nel 1922 con una commedia in dialetto veneto intitolata 3, 21, 37 per tute le estrazion, piuttosto originale sia per i contenuti sia per lo stile. Un anno dopo rappresentò la sua prima opera in italiano, "Vertigine", incentrata sulla delicata e drammatica relazione fra la guerra, la scienza, la religione e l'umanità.
Se il suo lavoro più significativo risultò "Lettere d'amore" (1939), quello che riscosse più successo fu "Questi ragazzi" (1934), mentre quello più originale si può considerare "Spanezz "(1927), scritto in dialetto bolognese.
Si dimostrò uno dei commediografi italiani più brillanti ed inventivi nel periodo intercorrente fre le due guerre.
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