Terminillo Stazione Montana:
il vicesindaco Daniele Sinibaldi
attacca la Regione per lo stop
al progetto. La replica da Roma

Terminillo Stazione Montana: il vicesindaco Daniele Sinibaldi attacca la Regione per lo stop al progetto. La replica da Roma
di Alessandra Lancia
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Venerdì 2 Marzo 2018, 15:06 - Ultimo aggiornamento: 15:55
RIETI - Terminillo Stazione Montana, dopo il nuovo stop al progetto della Regione Lazio il vice sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi attacca il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore Fabio Refrigeri: «Devono delle spiegazioni ai cittadini e ai sindaci. Con il  protocollo d’intesa sottoscritto nel 2011 (quando a guidare la Regione era Renata Polverini, ndr) la Regione assumeva l’onere di proporre iniziative legislative per superare il quadro normativo in materia di impatto ambientale e di impianti sciistici. Ora ci scrive un tecnico regionale per dire che abbiamo scherzato. Già la Corte dei Conti ha messo in mora i sindaci del comprensorio per non aver speso i fondi regionali. Stiamo valutando di chiedere alla Corte dei Conti di valutare la responsabilità della stessa Regione Lazio, da subito principale detrattore del progetto».

In realtà, la Regione più che il principale «detrattore» é stato il principale controllore del progetto, com’è normale che sia. E in base alle norme e ai vincoli che tutelano il Terminillo evidentemente quel progetto non poteva passare, neppure nell’ultima versione, rivista e corretta per alleggerirne l’impatto ambientale.

IL COMUNE CHIEDE AIUTO ALLA PROVINCIA CONTRO LA REGIONE
Il Comune di Rieti ha intanto chiesto al presidente della Provincia, Giuseppe Rinaldi, di condividere una risposta decisa alla Regione Lazio, ripercorrendo le tappe amministrative del progetto Tsm chiedendo spiegazioni rispetto a questa nota, richiedendo immediatamente un incontro urgente con il nuovo presidente della Regione Lazio e informando la Guardia di Finanza della posizione assunta dalla Regione Lazio.

L'AFFONDO DELL'ASSESSORE
«E' stata resa nota - scrive Sinibaldi in una nota - da parte dell’ingegnere Flaminia Tosinila, la comunicazione della Regione Lazio con cui si mettono a conoscenza i soggetti proponenti della improcedibilità della Via, la Valutazione di impatto ambientale, a causa delle "criticità" contenute nel progetto. Un salto indietro di tre anni, che "suona come una campana a morto sul progetto del Terminillo" che, proprio ora con la posizione decisa della nuova amministrazione comunale di Rieti, sembrava essere arrivato vicinissimo all’approvazione. 

“Abbiamo lavorato sodo sul Terminillo - prosegue l'assessore  -perché crediamo fermamente che questo progetto possa costituire il punto di partenza per il rilancio turistico e economico del comprensorio - afferma Sinibaldi, assessore alle Attività produttive e Turismo del Comune di Rieti - questa notizia ci lascia tutti basiti anche alla luce di quanto prevedeva il protocollo d’intesa del 2011, in cui la Regione assumeva l’onere di proporre iniziative legislative per superare il quadro normativo in materia di impatto ambientale e di impianti sciistici. Ora ci fanno scrivere da un tecnico per dire che abbiamo scherzato! Zingaretti e Refrigeri devono delle spiegazioni ai cittadini e ai sindaci che peraltro sono stati messi in mora dalla Corte dei Conti per non aver speso i soldi. Stiamo valutando di chiedere alla stessa Corte di chiamare a responsabilità la Regione Lazio che in questa vicenda ha rappresentato da subito il principale detrattore del progetto”.

IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE ROBERTO DONATI
«Ho seguito i lavori del Consorzio Smile in questi mesi e sinceramente pensavamo tutti di essere a pochi passi dall’ok definitivo per il progetto - aggiunge Roberto Donati consigliere delegato allo sport del Comune di Rieti -. Tutti si sono resi conto della nostra attenzione per il Terminillo, è giusto che si accertino le responsabilità di questo stop. 
Non ci sto ad accettare l’ennesimo schiaffo al nostro territorio. È inaccettabile questo trattamento della Regione. Vogliamo delle risposte e delle soluzioni al buon lavoro dei nostri tecnici fatto in questi anni». 

LA RISPOSTA DELLA REGIONE
«E’ del tutto infondato - spiega in una nota la Regione - quanto apparso oggi su alcuni organi di stampa, secondo cui sul progetto della stazione montana del Terminillo la Regione Lazio abbia dato uno stop, disimpegnandosi dal suo iter. Infondato, intanto, per una prima ragione incontrovertibile: i finanziamenti regionali non sono stati ritirati, sono del tutto vigenti e, quindi, disponibili. Poi, perché le scelte da compiere sono in capo agli Enti locali ai quali, come già evidente da tempo, è semplicemente stato chiesto di rispettare la normativa europea e, dunque, di rimodulare l’iniziale progetto rendendo attuabile una proposta idonea a tal fine. 

E' da circa due anni che la Regione Lazio, avendo lasciata aperta la Conferenza di servizi, attende dagli Enti locali interessati la rimodulazione dell’iniziale progetto. Questo nuovo progetto – tra l’altro – è già stato individuato e condiviso grazie al contributo dei progettisti degli Enti locali stessi, con l’ausilio dei tecnici regionali. Purtroppo, ancora non è stato possibile riaprire la Conferenza di servizi che consentirebbe l'approvazione del progetto rimodulato. Una volta che gli Enti competenti presenteranno il progetto rimodulato, la procedura prevede la ripubblicazione dello stesso in tempi più stretti, la conferma dei pareri positivi già espressi ed il nuovo parere della valutazione d’incidenza.

Non essendo ancora stata formalizzata la presentazione del progetto, il dirigente regionale oggi competente ha suggerito la strada dell’invio del progetto già presentato alla Commissione europea, quindi l’attivazione di una procedura che, visti i ritardi, consentirebbe di mantenere aperta la procedura che, per i ritardi accumulati, rischia di non poter essere tenuta aperta all'infinito. E' una proposta che può essere accettata o meno dagli enti interessati. E' evidente, però, che è urgente chiudere il procedimento autorizzativo, anche per non incorrere in sanzioni da parte della Corte dei Conti.

Quindi, ai Comuni la scelta: o inviare a breve alla Regione il progetto rimodulato o inviare quello iniziale alla Commissione europea. La Regione, come sempre, - conclude la nota - resta a disposizione del territorio; lo ha dimostrato mantenendo fermi e a disposizione i fondi dedicati a questa importante occasione, ovvero ad una grande opportunità di sviluppo del complesso del Terminillo».


 
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