La campagna elettorale “cancella” il debito pubblico. Ma l’Europa preme

di Marco Conti
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Lunedì 26 Febbraio 2018, 15:32
C’è un tema che è rimasto ai margini della campagna elettorale. Tenta di ricordarlo l’istituto Bruno Leoni che da qualche giorno ha issato grandi pannelli alle stazioni ferroviarie di Roma e Milano. Un contatore del debito pubblico che si aggiorna automaticamente e che supera di duemila miliardi di euro. Una cifra da capogiro che occorrerà ridurre già con la prossima legge di Bilancio proponendo all’Europa un piano virtuoso di rientro. A meno che non si decida di uscire dall’euro o essere alla fine costretti ad accettare quel meccanismo automatico che Germania e Olanda vorrebbero imporre a paesi come il nostro qualora si proceda verso l’ultimo passo dell’Unione bancaria. Ridurre il debito significa anche ridurre l’esposizione delle nostre banche che detengono la maggior parte del debito pubblico. 

L’argomento, pur complesso ma importante, resta fuori dalla campagna elettorale, ma dopo il 4 marzo renderà ancor più vuote alcune mirabolanti promesse di riduzioni fiscali.
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