Elezioni, nel centrodestra candidati atleti, manager e direttori: via Scilipoti, Razzi resta

Elezioni, nel centrodestra candidati atleti, manager e direttori: via Scilipoti, Razzi resta
di Emilio Pucci
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Lunedì 29 Gennaio 2018, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 08:05
Esce Franco Carraro, dopo anni di impegno parlamentare. Entra il presidente della Lazio Claudio Lotito, candidato a Salerno. Esce Andrea Augello, anche lui politico di lungo corso nel Lazio, entra l'ex presidente del Consiglio regionale campano e moglie di Mastella, Sandra Lonardo, e, sempre in Campania, correrà il centrista Giuseppe Galati, in un primo momento schierato in Calabria.

Le liste del centrodestra sono ormai definite. Una parte del partito azzurro in Campania sta facendo pressing contro la riconferma di Luigi Cesaro, ma l'ex presidente della provincia di Napoli ma sembra invano. Mara Carfagna correrà a Secondigliano. Giuseppe Incocciati, l'ex calciatore del Napoli ai tempi di Maradona, dovrebbe essere spostato nel Lazio. Nelle Marche ci saranno il direttore di Qn, Andrea Cangini (mentre il direttore del Giornale, Sallusti, ha rinunciato al seggio che gli era stato offerto), il vice presidente della Camera Simone Baldelli e il responsabile nazionale Enti Locali di FI Marcello Fiori. In Sicilia in corsa ci sono Matilde Siracusano, l'ex miss nipote del fondatore di Forza Italia Antonio Martino, Ylenia Citino, ex tronista della trasmissione Uomini e donne e Giorgio Mulè, direttore di Panorama.



I FEDELISSIMI
In Abruzzo corre il nipote di Vespa, Andrea Ruggeri. Fa parte della nutrita pattuglia dei fedelissimi del Cavaliere tutti schierati: dal braccio destro Sestino Giacomoni (Lazio 1 e Lazio 2) al portavoce Alberto Barachini, da Valentino Valentini a Licia Ronzulli, che correrà nella sua Puglia. Fuori, invece, l'ex sottosegretario Alfredo Mantovani. Si infittisce anche la quota Fininvest: oltre al tesoriere forzista Alfredo Messina e al consigliere Salvatore Sciascia arrivano Adriano Galliani, ex Dg Milan, e Pasquale Cannitelli, oggi nel Cda di Mediaset e Mondadori. Da segnalare il posto in Piemonte per il fratello del medico personale del Cavaliere Zangrillo, Paolo. E all'uninominale Milano 1 FI candida Cristina Rossello, noto avvocato patrimonialista, che ha curato gli aspetti economici del divorzio fra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, e siede nel cda di Mondadori.

 

Olimpionici nel centrodestra: al confermato azzurro Marco Marin si aggiungono l'ex campionessa di marcia, Elisa Rigaudo, e l'atleta paraolimpica e conduttrice della Domenica Sportiva, Giusy Versace. Tra le altre esclusioni eccellenti quella di Gianfranco Rotondi («La mia rinuncia è un contributo in una fase concitata»), Domenico Scilipoti, Francesco Nitto Palma e Bernabò Bocca, oltre a quelle dell'ex ministro Mario Mauro. Rientra in pista a sorpresa l'incontenibile senatore italo-svizzero Antonio Razzi: dovrebbe correre nella Circoscrizione Estero. FI ingaggia due sindaci di paesi terremotati: Nicola Alemanno, primo cittadino di Norcia, e Filippo Saltamartini di Cingoli.

A Monza correrà Stefania Craxi per il Senato, segnando così il ritorno di un Craxi in Parlamento. FdI richiama Guido Crosetto: l'ex sottosegretario alla Difesa sarà coordinatore nazionale e capolista alla Camera in Piemonte. Giorgia Meloni correrà anche nel proporzionale in Lombardia. Santanchè sarà al Senato nel collegio di Cremona. E FdI arruolaPaolo Perrone, l'ex sindaco di Lecce (dal 2007 al 2017), un lungo passato nelle file di FI. Partito azzurro nel caos in Puglia: a rischio la vicecoordinatrice regionale, Federica De Benedetto. Ed è braccio di ferro in Noi con l'Italia tra Fitto (non si candida nell'uninominale) e Cesa. Confermati Lupi in Lombardia, Costa in Piemonte, De Poli in Veneto, Tondo in Friuli, Ciocchetti nel Lazio.



Nel Lazio al Senato FI schiera Gasparri, Rossi e Fazzone; alla Camera Polverini e i fedelissimi di Tajani Giro (era a palazzo Madama) e Annagrazia Calabria, che sarà capolista insieme ad Annamaria Bernini e avrà anche un posto nel maggioritario. Con la promozione a capilista di Giacomoni e Calabria, Berlusconi vuol dare anche un chiaro segnale interno di rinnovamento valorizzando l'impegno sempre profuso dietro le quinte. Nessuna ulteriore novità nella Lega: fuori i maroniani, dentro Giulia Bongiorno, gli economisti no euro Borghi e Bagnai e altri Salvini boys. Umberto Bossi confermato capolista al Senato a Varese. Quanto al leader Salvini sarà capolista a Milano, ma anche a Roma, in Sicilia e in Calabria.
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