"Finalmente sposi", Lello Arena dirige gli Arteteca e lancia un evento speciale per ricordare Massimo Troisi

Un immagine di "Finalmente sposi"
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Giovedì 18 Gennaio 2018, 21:54
Li avevamo lasciati al cinema alla corte della regina Elisabetta, coatti e fragorosamente simpatici nel film "Natale a Londra" . Ora gli Arteteca, termine che in napoletano significa irrequietezza e agitazione, ovvero il duo comico composto da Enzo Iuppariello e Monica Lima, coppia anche nella vita, tornano sul grande schermo in un film diretto da Lello Arena: "Finalmente sposi", in sala dal 25 gennaio, distribuito da Lucky Red in 200 copie.  «Al cinema «si devono raccontare delle storie e farlo insieme agli Arteteca è facile, perché sono comici di razza e non a caso sono così amati dal pubblico» ha sottolineato Lello Arena, che ha deciso di tornare alla regia 30 anni dopo la sua opera prima, "Chiari di luna".
 Diventati popolarissimi grazie a Made in sud, gli Arteteca hanno esordito da protagonisti al cinema nel 2016 con "Vita cuore Battito", diventato una sorpresa al botteghino (oltre un milione e 600 mila euro di incassi e medie copie altissime, a fronte di un budget di 500 mila euro), per poi mettersi alla prova con il cinepanettone.  «Per noi lavorare con Lello è un sogno realizzato - dice Iuppariello - avendo iniziato a fare questo lavoro vedendo La smorfia. Sul set era lui a farci divertire. È come un Barbapapà vero, gigante». Arena ha incontrato gli Arteteca la prima volta in una serie tv di Rai2 «che si chiamava Fatti unici, nella quale ci siamo un po' annusati, studiati e scondinzolati a vicenda. Vista l'affinità di '"capa sciacqua", che è notevole, quando mi è stata offerta la candidatura di regista per il loro film non ho avuto nessun dubbio».
Nella commedia, gli eterni fidanzati, Enzo, cassiere, e Monica parrucchiera amante degli shatush arditi finalmente decidono di sposarsi.
Il matrimonio per lei non può che essere un sogno grandioso e quindi nonostante i pochi mezzi, e i sopraggiunti licenziamenti, le spese fioccano: dall'elegantissimo vestito al coro di 36 elementi, dalle superbomboniere al pranzo con tanto di servitori spargifiori. La coppia però invece di andare, come annunciato, in viaggio di nozze a Miami, è costretta ad emigrare in Germania, a Wolfsburg, per lavorare e poter così ripagare i debiti. Nonostante varie difficoltà e disavventure, la coppia inizia ad ambientarsi in quella società multietnica. Fra gli altri interpreti Ciro Ceruti (anche cosceneggiatore con Nando Mormone), Nunzia Schiano, Sergio Friscia, Marit Nissen e Salvatore Misticone. Nel susseguirsi di situazioni comiche, si toccano anche temi molto attuali:
«Si parla di emigrazione, immigrazione, integrazione, riscatto, maternità - spiegano gli Arteteca -. Se uno vuole, vedendo il film oltre a ridere può anche riflettere».


Intanto il regista e attore Lello Arena che in questi giorni è in scena a Napoli al teatro Augusteo con "Parenti serpenti", ha in cantiere anche un evento speciale per ricordare l'amico Massimo Troisi: «Il 19 febbraio, giorno del compleanno di Massimo, a Palazzo San Giacomo a Napoli con l'auspicio dell'assessorato alla cultura e il sindaco De Magistris, racconteremo i dettagli. Si annuncia un evento molto festoso».
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