Dalla vocazione agricola è turistica della Valle del Tevere che stride su quanto si vorrebbe impiantare fino ad arrivare alle peculiarità agricole che vi vengono prodotte e alle eccellenze che vedrebbero compromesse in nome di una centrale che accoglierebbe rifiuti da altri comuni facendo, nell'immaginario collettivo, correre paragoni come quelli che si fanno sulle discariche.
Non solo Gilardi ha anche parlato dell'incidenza che una operazione del genere avrebbe sul mercato immobiliare della zona. Non da ultimo le proporzioni di un impianto che andrebbe realizzato su una superficie di sei ettari, definendo la centrale sproporzionata rispetto al territorio. Da non trascurare infine l'impatto sulla salute pubblica tutto ancora da verificare.
Gilardi in ultimo ha chiesto al collega di Ponzano di sospendere il progetto e avviare un confronto coi sindaci della zona, sia dell'area romana che sabina.
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