Rifiuti a Roma, due nuove discariche ma solo dopo le elezioni: scontro Galletti-Raggi

Rifiuti a Roma, due nuove discariche ma solo dopo le elezioni: scontro Galletti-Raggi
di Fabio Rossi
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Martedì 16 Gennaio 2018, 18:52 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 20:31

Due siti nella Capitale, per uscire dall'emergenza: potrebbe essere questa la soluzione per i rifiuti romani, da qui a sei mesi, mentre impazza lo scontro politico. Con Gian Luca Galletti che spara ad alzo zero contro Virginia Raggi sulla gestione dei rifiuti romani, chiedendo «dai far fronte ai doveri che in questo campo stanno in capo al primo cittadino» e aggiungendo che «questo finora è mancato». E la sindaca della Capitale che risponde a brutto muso al ministro dell'Ambiente, aleggiando «il sospetto che l'attacco sia di natura politica». Ma la disputa, se non ci saranno emergenze gravi nei prossimi mesi, potrebbe prolungarsi fino all'estate, ben oltre la fine della campagna elettorale. Quando toccherà alla Città metropolitana (l'ex Provincia di Roma), guidata sempre da Raggi, scegliere tra le aree individuate dai tecnici dello scorso ente, a luglio scorso, come siti utilizzabili per il trattamento dei rifiuti indifferenziati.

IL PIANO
Altrimenti sarà la Regione - previo ultimatum di 60-90 giorni, che comunque non arriverà prima delle elezioni (Politiche e Regionali) del 4 marzo - a nominare un commissario ad acta per selezionare i siti, sempre nell'elenco presentato dalla Città metropolitana. Una lista che comprende aree dell'hinterland e del litorale - da Bracciano a Cerveteri, da Civitavecchia a Ladispoli - ma anche nel territorio della Capitale: una a Roma nord, nei pressi di Settebagni, una a sud, lungo l'Ardeatina, tutte localizzate in zone con vecchie cave estrattive. E sarebbe quantomeno anomalo, osservano i tecnici dell'Ambiente, che il Comune più grande non fornisca luoghi disponibili a risolvere il problema dei rifiuti indifferenziati (che vanno trattati e smaltiti), almeno fino a quando il Campidoglio non raggiungerà i suoi ambiziosi obiettivi sulla raccolta differenziata, che l'amministrazione a Cinque stelle vuole portare al 70 per cento entro il 2021.

LA BATTAGLIA
Nella battaglia politico-istituzionale, intanto, aumentano i decibel. Pinuccia Montanari, assessore capitolino all'ambiente, assicura di aver già presentato un piano che prevede «due impianti di compostaggio aerobico e uno di selezione multimateriale», a Casal Selce e Cesano-Osteria Nuova, rispettivamente periferia ovest e nord della Città eterna. Ma il ministro bacchetta Palazzo Senatorio: «I tre impianti di cui parla il Comune di Roma parla sono assolutamente insufficienti ad affrontare credibilmente il problema - sottolinea Galletti - e peraltro l'iter della loro realizzazione appare ancora in fase embrionale e la localizzazione ancora in corso di concertazione con i Municipi interessati». E dalla Regione, con l'assessore all'ambiente Mauro Buschini, nega di aver ricevuto dal Campidoglio richieste di autorizzazione per nuovi impianti: «Il Lazio ha 378 Comuni, solo Roma ha problemi con i rifiuti», punge Buschini. «Il ministro Galletti contraddice quanto affermato dal suo stesso ministero - replica Raggi - Dapprima accusa Roma di non aver indicato i siti per la realizzazione di impianti, poi nel pomeriggio ammette l'esistenza degli impianti ma li giudica insufficienti».

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