Il "ROI" del welfare vale tra il 15 e il 25%

Più privato nel welfare di tutti
di Marco Barbieri
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Sabato 13 Gennaio 2018, 12:17 - Ultimo aggiornamento: 12:18
I piani di welfare aziendali non fanno bene solo ai dipendenti, che fruiscono dei servizi e dei benefit previsti, ma soono un vantaggio anche l'impresa, per il suo valore. C'è un return of investment (Roi) che deve e può essere misurato. Investire sulle persone significa guadagnare in competitività, efficienza e redditività. "Le esperienze monitorate dicono che il ritorno si attesta fra il 15 e il 25% dell'investimento iniziale" sostiene Antonio Manzoni, co-fondatore della società di consulenza Valore Welfare. Si può passare dall'esperienza a un modello certo? Dall'artigianalità della misurazione si può passare all'oggettività di un metodo? Ci crede l'Università degli Studi di Milano Bicocca, che con la società indipendente di consulenza aziendale Valore Welfare ha dato vita a Wbr-Lab, il primo laboratorio di ricerca per la misurazione del "welfare benefit return" (Wbr). Per ora sono sette le aziende che si sono dichiarate disponibili all'indagine "di laboratorio", sottoponendo all'analisi del Wbr-Lab i loro piani di welfare aziendale: Axa Italia, Italtel, Bper Banca, Cirfood, Aeroporto di Bologna, Havas Media, Milano Serravalle-Milano Tangenziali spa. La direzione e il coordinamento scientifico è del professor Dario Cavenago, ordinario di Economia aziendale e Direttore di MaUnimib, la community dell'Università Bicocca le cui attività mirano alla promozione e alla formazione di attori del cambiamento nelle imprese, nel no-profit e nelle Pa. "L'obiettivo del laboratorio - spiega Cavenago - è di mettere a fuoco una metodologia applicabile a qualsiasi impresa in qualunque comparto merceologico, di qualunque dimensione. La collaborazione con queste prime sette aziende sarà fondamentale proprio per acquisire esperienze diverse, capaci di produrre informazioni utili ai singoli casi aziendali, per poi poterli proiettare in una metodologia generale. Proprio per le diversità dei casi - oltre che per regole, norme e legislazioni diverse - non è possibile acquisire dei benchmark dall'estero. Vogliamo essere pionieri in Italia. E non solo". "Confidiamo che i lavori si possano concludere entro giugno, per poi produrre nel prossimo autunno una piattaforma nazionale che ecceda dalle esperienze delle prime sette aziende" aggiunge Giovanni Scansani, amministratore unico e co-fondatore di Valore Welfare. La società fondata  da Scansani e da Antonio Manzoni svolgerà un ruolo fondamentale di advisor nelle attività di ricerca del Laboratorio.
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