Sacchetti bio, il ministero della Salute: «No al riutilizzo, ma ok a buste monouso portate da casa»

Sacchetti bio, il ministero della Salute: «No al riutilizzo, ma ok a buste monouso portate da casa»
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Giovedì 4 Gennaio 2018, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 08:52

Non si fermano le polemiche sui sacchetti bio per l'ortofrutta a pagamento, e il Ministero della Salute interviene: sì alle buste monouso portate da casa, ma no al riutilizzo, per motivi igienici. «Non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa, spiegano al Ministero, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti». «Il riutilizzo dei sacchetti - precisa il direttore generale del Ministero, Giuseppe Ruocco - determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche». Il titolare dell'esercizio commerciale «avrebbe ovviamente la facoltà di verificare l'idoneità dei sacchetti monouso introdotti».

«Il fatto che si possano portare da casa sacchetti nuovi per la spesa di frutta e verdura è pura teoria - ribatte il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli -, perché il consumatore per essere in regola dovrà trovare esattamente quelli che si usano nei punti vendita, dello stesso peso, biodegradabili e biocompostabili. Quello che chiediamo ai ministeri è più semplificazione e più chiarezza». Sia il Codacons che l'Unione nazionale consumatori denunciano che alcuni supermercati fanno pagare i sacchetti a chiunque acquista ortofrutta, anche se non li usa (per esempio attaccando l'adesivo col prezzo sul prodotto).

Il Codacons annuncia un esposto per truffa a 104 procure. Intanto un portavoce della Commissione europea ha spiegato oggi che la direttiva sui sacchetti a pagamento (recepita in Italia al 1/o gennaio) nasce dalla «grande preoccupazione» per i 100 miliardi di buste di plastica prodotte ogni anno e destinate a restare nell'ambiente per 100 anni. La norma europea si basa sul principio «chi inquina paga».

Tutti i Paesi Ue, ad eccezione di Spagna e Romania, l'hanno già recepita. Le borse di plastica di qualsiasi tipo «non possono essere distribuite a titolo gratuito» dai supermercati, spiega il Ministero in una circolare diffusa oggi e «il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino». Intanto su Twitter continuano le polemiche e le accuse al Pd di favoritismo alla Novamont. Ma molti difendono il provvedimento e qualcuno la butta sul ridere inventando nuovi slogan.

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