Una posizione che ha subito suscitato la reazione di Matteo Renzi: «Stavolta Di Maio ha fatto chiarezza, bisogna ammetterlo: lui voterebbe per l'uscita dall'Euro. Io dico invece che sarebbe una follia per l'economia italiana».
Poi di Maio ha precisato: «L'obiettivo di governo di M5S non è assolutamente l'uscita dall'euro, ma rendere la permanenza del nostro Paese nella moneta unica una posizione conveniente per l'Italia. La nostra posizione è una scelta pragmatica, non ideologica. Il Movimento al governo porterà in Europa un pacchetto di proposte. Proposte sensate e condivise anche da altre nazioni europee, proposte che solo a parole i governi precedenti hanno portato avanti visto che non hanno ottenuto alcun risultato».
E sulle elezioni ha aggiunto: «Se alle elezioni dovessimo ottenere il 40%, potremmo governare da soli. Se non dovessimo farcela, la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta» ha detto il Di Maio, ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital.
«Dire di voler andare al governo significa assumersi una responsabilità. Nella prossima legislatura triplicheremo i seggi parlamentari, impendendo l'incastro di una grande coalizione. Saremo il perno della 18esima legislatura», ha poi detto parlando alla Cna di Milano.
«Noi - ha aggiunto - prendiamo la responsabilità di dare un governo al Paese, non lasceremo il Paese nel caos.
La sera del voto, se non avremo superato il 40%, faremo un appello a tutti gli altri gruppi e chiederemo di sostenerci sui singoli provvedimenti. Questa è l'unica alternativa al ritorno al voto».
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