L'impatto della crisi sul mercato del lavoro è stato particolarmente marcato per i giovani. Il tasso di disoccupazione per i 15-34enni è al 21,4% ancora tra i più alti in Eurozona seppure in contrazione rispetto al picco del 2014, mentre il tasso di occupazione ha toccato il minimo storico a inizio 2015 al 38,7% per poi risalire al 40,5% lo scorso ottobre. «La scarsa occupazione giovanile - spiega il rapporto - causa una riduzione nel lungo periodo della forza lavoro a cui il sistema può attingere, anche perché conduce all’emigrazione, e abbassa così il potenziale di crescita, creando un circolo vizioso che è urgente spezzare».
Dal 2008 al 2016, periodo in cui il tasso di disoccupazione in Italia è passato, per gli under 40, dal 9,8% al 18,6%, hanno spostato la residenza all’estero 624mila italiani: di questi, circa 320mila avevano tra i 15 e i 39 anni, il 51,4% del totale degli emigrati, un’incidenza quasi doppia rispetto a quella della stessa classe di età sulla popolazione (28,3%). Per questo, concludono gli economisti dell'associazione di viale dell'Astronomia, va nella giusta direzione la decontribuzione varata con la legge di bilancio 2018 per gli under 30 ma «è anche urgente un rafforzamento delle politiche di attivazione per far entrare più giovani nel mercato del lavoro».
Gi. Fr.
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