Bali, massima allerta per il vulcano Agung: evacuate 100mila persone

Bali, massima allerta per il vulcano Agung: evacuate 100mila persone
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Lunedì 27 Novembre 2017, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 10:59

Una fitta coltre di fumo e cenere ormai da alcuni giorni, una potente eruzione di lava sempre più probabile nei prossimi. A Bali il vulcano Agung mette paura: ha già portato all'evacuazione di 40mila residenti nel nord-est dell'isola, che potrebbero diventare 100mila se tutti seguiranno gli ordini delle autorità. E da oggi ha costretto alla chiusura dell'aeroporto della meta turistica, bloccando decine di migliaia di turisti e creando disagi nel trasporto aereo di tutta la regione. 
 

 

Il monte Agung (alto poco più di 3mila metri), che già a settembre aveva dato segnali di essere pronto a un'eruzione con centinaia di tremori al giorno, dallo scorso fine settimana sta sputando ceneri grigie che sono salite fino a 9mila metri, con esplosioni sentite fino a 12 chilometri di distanza. L'agenzia indonesiana per la gestione dei disastri naturali ha alzato oggi il livello di allerta al massimo: la crescente presenza di una tinta rossastra nella cenere è un segnale dell'accumulazione di lava nel cratere, che potrebbe causare un'eruzione devastante che a questo punto è «altamente probabile». Temendo un'escalation, la zona da evacuare è stata estesa a un raggio di 10 chilometri dal vulcano, coinvolgendo così 22 villaggi e circa 100mila persone in un'area relativamente poco sfruttata dal turismo. Secondo i media indonesiani, però, solo 40mila hanno lasciato le proprie case; in molti sono rimasti per curare il bestiame e proteggere i loro averi. Alcune migliaia di residenti abitano da due mesi in centri per gli evacuati disposti nei villaggi vicini dallo scorso settembre, quando l' Agung si era risvegliato dopo decenni di inattività. In mattinata l'aeroporto di Bali è stato chiuso per 24 ore, portando alla cancellazione di 445 voli e bloccando così 59mila turisti. Per alcuni di quelli già sull'isola e impossibilitati a ripartire, le autorità indonesiane hanno garantito una sistemazione gratis per la notte. Con la situazione che viene monitorata ogni sei ore, le autorità contano di poter - almeno temporaneamente - riaprire lo scalo nella mattinata di domani. Ma la situazione rimane ovviamente in continuo aggiornamento; anche l'aeroporto della vicina isola di Lombok sta operando a singhiozzo. Nel frattempo, sono stati potenziati i servizi di trasporti via traghetto e bus per l'isola di Giava, nell'eventualità che una chiusura prolungata dell'aeroporto di Bali costringa i turisti a ripartire da Surabaya o altri scali regionali. Un'emergenza prolungata, specie se coinvolgesse il periodo della vacanze natalizie, provocherebbe seri danni all'economia di Bali, che conta sul turismo per il 20 per cento dei suoi introiti. L'ultima eruzione dell' Agung risale al 1963. All'epoca, il monte sputò lava per un anno, tanto che la cenere raggiunse addirittura la capitale indonesiana Giakarta, mille chilometri a nord-ovest. I morti furono 1.100. L' Agung è uno dei quattro vulcani di Bali e degli oltre 120 in Indonesia. L'intero arcipelago si sviluppa lungo la 'Cintura di fuocò che abbraccia l'Oceano Pacifico, ed è così teatro di frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche.​

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