Secondo monsignor Bruno Musarò nunzio apostolico in Egitto «il presidente Al-Sisi ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e si stanno ancora raccogliendo le reazioni per capire cosa sia successo realmente». Il diplomatico vaticano ha informato che «l’ipotesi per ora prevalente è quella di una lotta fra gruppi terroristici che si combattono fra di loro, anche a costo di mietere vittime tra fratelli musulmani e persino davanti a un luogo di preghiera che dovrebbe essere sacro per tutti e soprattutto per chi si ammanta di una fede islamica per giustificare il terrorismo. Magari raccogliessero tutti gli appelli alla pace, al dialogo, alla convivenza pacifica! Purtroppo, il terrorismo acceca...».
Monsignor Musarò spiega all'Adnkronos che «specie al Nord e nel Sinai sono presenti queste cellule terroristiche che danno del filo da torcere specialmente al governo e talora si scontrano e provocano qualche morto. Ma ora si tratta davvero di un attacco senza precedenti, anche per il numero delle vittime, premeditato e studiato proprio all’uscita dalla preghiera».
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