Polizia e militari, ecco gli aumenti: in busta paga 650 euro a gennaio

Polizia e militari, ecco gli aumenti: in busta paga 650 euro a gennaio
di Luca Cifoni
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Giovedì 23 Novembre 2017, 23:58 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 13:33
L’obiettivo è fare presto e chiudere entro l’anno: il governo vuole definire i rinnovi contrattuali pubblici in modo che con le retribuzioni di gennaio possano essere erogati gli incrementi mensili e gli arretrati dovuti per il 2016 e il 2017. L’accelerazione vale per tutti i settori della pubblica amministrazione ed anche per Forze armate e corpi di polizia, che strettamente parlando il contratto non lo firmano ma devono comunque raggiungere un’intesa, che si traduce poi in un provvedimento legislativo con il quale sono stabiliti gli aumenti. 

LE TABELLE
Ministero della Pubblica amministrazione e Ragioneria generale dello Stato hanno già definito, sulla base degli stanziamenti resi disponibili da questa legge di Bilancio e dalle precedenti, gli importi medi pro capite degli aumenti per le varie forze. Dalle relative tabelle, che Il Messaggero ha potuto consultare, emergono le somme che complessivamente finiranno in busta paga con la prima mensilità del 2018 e che si attestano in media intorno ai 660 euro per i corpi di polizia e poco al sopra dei 610 per quelli militari. Naturalmente ci sono differenze anche di qualche entità tra le varie forze, che dipendono a loro volta dalle differenze nelle retribuzioni di partenza a cui sono applicati gli aumenti; ma per tutti l’incremento mensile supera abbondantemente il valore di riferimento della pubblica amministrazione fissato a 85 euro mensili nell’intesa dell’anno scorso tra governo e sindacati.

Gli importi per i singoli anni, 2016, 2017 e 2018, seguono l’andamento progressivo delle risorse finanziarie individuate dal governo nelle tre manovre di bilancio. Così, guardando ad esempio i corpi di polizia, la somma mensile si avvicinava a 11 euro, poi cresciuti a circa 32 per attestarsi a regime a 103 euro con la legge di Bilancio attualmente in discussione. Quest’ultima cifra corrisponde all’importo lordo che da gennaio andrà ad incrementare la retribuzione, sempre che l’intesa sia raggiunta nei tempi previsti. Gli arretrati si ottengono applicando a tutte le mensilità del 2016 e del 2017 i rispettivi importi: si arriva quindi sempre per i corpi di polizia a circa 138 euro per il primo anno e a 419 per il secondo, che si sommano una tantum all’aumento mensile. Tra le Forze armate gli aumenti relativamente più consistenti toccano alla Marina e ai militari delle Capitanerie di porto, il cui livello retributivo è in media un po’ più alto in conseguenza della struttura del personale; nell’ambito dei corpi di polizia sono leggermente più elevate le somme - sempre medie - che andranno a Guardia di Finanza e Carabinieri.

LE RISORSE
Ma quante possibilità si sono che l’intesa sia chiusa davvero in tempo per gennaio? Sul tavolo della trattativa c’è anche il nodo delle risorse per il salario accessorio, sollecitate dai sindacati: il governo lavora per trovarle ma è chiaro che i margini dell’attuale manovra di bilancio sono ormai molto limitati. Non è un mistero poi che la precedente vicenda del riordino delle carriere abbia lasciato qualche strascico di malumore. L’esecutivo ritiene però di aver fatto uno sforzo significativo per il settore della sicurezza, invertendo la rotta rispetto al passato: non solo con gli aumenti retributivi ma anche con le assunzioni straordinarie già fatte e con quelle ancora da fare, con la stabilizzazione degli 80 euro specifici del settore e con i 62 milioni resi disponibili per il pagamento degli straordinari arretrati.
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