Ema, il giro d'affari per la nuova sede sarà di un miliardo e 700 milioni

Ema, il giro d'affari per la nuova sede sarà di un miliardo e 700 milioni
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Lunedì 20 Novembre 2017, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 18:53
Un miliardo e 700 milioni di euro. Secondo uno studio condotto dall'Università Bocconi, vale tanto il bottino su cui mette le mani chi riesce ad accaparrarsi l'Ema. Nella città vincitrice si trasferiranno gli 860 dipendenti dell'agenzia europea del farmaco e le loro famiglie. Secondo lo studio fra loro ci sono circa 600 fra bambini e ragazzi in età scolare. Una boccata d'ossigeno giovane: il 43 per cento dei lavoratori Ema ha tra i 30 e i 40 anni, il 22 per cento tra i 40 e i 45.

Alberto Dell'Acqua, sempre docente della Bocconi, famoso per aver calcolato l'impatto economico di Expo, i soli consumi dei nuovi cittadini potrebbero valere 39 miliardi l'anno. E questo solo per gli impiegati. Meeting e convegni che ogni anno portano nella sede dell'Ema migliaia di persone poteranno nelle casse del vincitore ben 25,8 milioni in più all'anno. Un prezzo medio di 150 euro a notte per camera d'albergo sarebbe capace di fare girare un flusso di denaro da 150mila euro al giorno. Dell'Acqua calcola poi una serie di ripercussioni indirette che potrebbero valere fino a 900 milioni all'anno, come il fatto che le aziende del settore cercherebbero di avvicinarsi alla sede Ema. 

Come nasce. La fondazione dell'Ema risale al 1995. Le sue commissioni scientifiche sono sette, ognuna su un settore specifico dell'attività. La supervisione è affidata a un management board di 35 persone indipendente da governi, aziende o altre istituzioni. A capo dell'agenzia c'è un direttore generale, che al momento è l'italiano Guido Rasi.

Come funziona. I vari comitati dell'Ema valutano i dossier di richiesta di autorizzazione dei farmaci da parte delle aziende, anche coordinando ispezioni nei siti di produzione. Il loro parere è poi accolto dalla Commissione Europea, che materialmente concede l'autorizzazione, che è valida per tutti gli Stati membri. È possibile comunque chiedere l'autorizzazione anche ai singoli stati, anche se quella centralizzata è obbligatoria per una serie di patologie, per i farmaci orfani e per quelli biotech. L'Ema coordina la farmacovigilanza sul territorio europeo, ed è responsabile di diversi progetti di monitoraggio degli effetti avversi, come EudraVigilance. Su questo argomento è responsabile anche della produzione di linee guida e regolamenti, oltre che della comunicazione con il pubblico e della collaborazione con i pazienti.
 
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