E-sport, in Italia oltre un milione di aspiranti campioni elettronici

E-sport, in Italia oltre un milione di aspiranti campioni elettronici
di Andrea Andrei
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 20:49
Forse non saremo ancora ai livelli di nazioni come Corea del Sud (la patria per eccellenza), Stati Uniti o Francia, dove gli e-sports sono un business milionario. Ma di certo anche qui gli sport elettronici stanno diventando un fenomeno in grado di spostare masse di giocatori e spettatori sempre più ampie. E se l'apertura del Comitato olimpico internazionale, che lascia immaginare il possibile ingresso dei videogame alle Olimpiadi, ha suscitato parecchie polemiche, da anni gli e-sports vivono e proliferano. Basti pensare che fra gli sponsor dei principali tornei italiani di videogame come Fifa o Call of Duty figurano alcune banche, e che Red Bull organizza con successo le Factions, tornei del popolarissimo videogioco strategico League of Legends.

IL MERCATO
Nel mondo il giro d'affari degli e-sports vale circa 700 milioni di dollari, e la società di analisi Newzoo stima che questa cifra raddoppierà nei prossimi tre anni. In Italia il valore del settore, che coinvolge un milione e 200 mila persone, nel 2016 era di circa 12 milioni di dollari. Mentre gli e-sports saranno parte dei Giochi Asiatici del 2022, in Europa anche le squadre di calcio si stanno organizzando per avere dei propri giocatori da schierare. Pionieristiche sono state la Sampdoria e l'A.S.Roma di James Pallotta, che oggi può vantare tre giocatori di Fifa (un inglese e uno svedese diciottenni e un milanese di 23). Se la domanda è cosa abbiano a che spartire i team di videogiocatori con i corrispettivi sportivi oltre ai tornei, la risposta potrebbe sorprendere molti.

IL TORNEO
Il Team Forge, una delle squadre più forti in Italia, che quest'anno ha vinto le Red Bull Factions per la seconda volta consecutiva, ha base a Cagliari. I componenti, che provengono da diverse nazioni vivono tutti insieme in una cosiddetta gaming house, una sorta di comune del videogame, dove ci sono stanze per dormire e luoghi per allenarsi. Una realtà che permette loro di concentrarsi ma anche di farsi assistere per 24 ore al giorno da uno staff di allenatori. «Siamo un'associazione sportiva dilettantistica a tutti gli effetti, riconosciuta dall'Asi, Associazioni sportive sociali italiane sottolinea Alessandro Sesani, direttore di Team Forge e l'unica realtà di professionisti in Italia». Una trentina di persone che vivono di questa attività e che rappresentano l'Italia nei vari tornei di Counter Strike, Starcraft o Overwatch, ogni videogame come se fosse uno sport a sé. Se poi il mondo li riconosca a tutti gli effetti come sport o meno, non è un loro problema.

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: @andreaandrei_
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