Roma, morì sotto il camion Ama, autista nei guai: non si fermò neanche a prestare soccorso

Roma, morì sotto il camion Ama, autista nei guai: non si fermò neanche a prestare soccorso
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 13 Ottobre 2017, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 18:15
Non è stata uccisa dal furgoncino che l'ha travolta. Ma dalla disattenzione di un autista di Ama, che dopo aver accostato il camioncino porta-rifiuti per fare sosta a un bar, si era immesso su via Portuense, senza usare accortezze, facendo sbalzare un motorino di passaggio sotto l'altro mezzo pesante, il furgoncino. La procura ha così ricostruito l'incidente costato la vita Alisa Coen, la diociottenne liceale di origine ebraica, uccisa sotto un semaforo a Porta Portese il 2 dicembre scorso. Tornava da scuola, dal liceo internazionale di via Giulia a casa, il casco infilato, lo zainetto sulle spalle, quando il camioncino dell'Ama l'ha fatta sbalzare contro l'altro mezzo. Per l'autista di Ama Giuseppe C., 52 anni, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo. Nessuna contestazione invece per l'autista del mezzo che di fatto ha investito la giovane. «Procedeva in regolare marcia», è stata la conclusione del pm Maria Bice Barborini, titolare dell'inchiesta.
La violazione del codice della strada, ossia aver cambiato direzione di marcia senza assicurarsi di creare pericolo agli altri, potrebbe così costare al dipendente di Ama a breve un processo.

I FILMATI
Ad inchiodarlo un filmato dove si vede un camioncino portarifiuti accostare vicino al bar. E un altro che si accoda. Due operai di Ama scendono, entrano nel locale e riescono. Ma quando il secondo si riavvia non usa accortezze, si infila nel traffico, urta un motorino e fila via. Resta da chiarire il motivo per cui il conducente Ama non si sia fermato per prestare soccorso o lasciarsi identificare, ma anzi sia tornato al deposito seguito dal collega, dove poi è stato rintracciato dagli agenti di Roma Capitale. La ragazza era nipote di Franca Eckert Coen, delegata alle politiche della multietnicità con il sindaco Veltroni. In memoria di Alisa è stato realizzato un bosco in Israele dei laboratori musicali in due licei. «A ricostruire la verità ci ha aiutato anche la tecnologia», spiega l'avvocato della famiglia David Jona Falco. La scatola nera del mezzo dell'Ama aveva registrato un impatto a quell'ora e in quel luogo. Le due del pomeriggio in via Portuense, angolo via Rolli.