Ad esempio risulta come fenomeni di "bullismo" siano frequenti fra persone affette da depressione, e che nel 30% dei casi il bullismo era antecedente all'esordio della depressione, indicando una correlazione con le problematiche relazionali in ambito lavorativo. «Sono dati che spaventano - spiega il presidente della Società Italiana di Psichiatria, Bernardo Carpiniello, direttore della Clinica Psichiatrica della Azienda Ospedaliero-Universitaria e Professore di Psichiatria all'Università degli Studi di Cagliari - perché Il lavoro, che per anni è stato fonte di reddito, di prospettive familiari e di realizzazione di sogni, insomma di felicità, diventa oggi, nelle forme attuali (velocità, reattività, interazione immediata, costante sottoposizione a valutazioni personali) causa di problemi e di patologie mentali. Con costi sociali umani altissimi».
Anche la depressione in senso generale non sembra lasciare scampo a questo tempo e alle nuove generazioni: i dati internazionali e nazionali ci dicono che i disturbi depressivi e d'ansia sono i più comuni e diffusi disturbi mentali. Si stima che nel mondo, oltre 300 milioni di persone soffrano di depressione, e più di 260 milioni manifestino disturbi d'ansia.
In Europa soffrono di depressione circa 40 milioni di cittadini, mentre in Italia sono circa 10 milioni coloro che soffrono di disturbi depressivi e/o ansiosi lungo l'arco della loro vita. La proporzione di Italiani che in un anno soffre di sindromi depressive è pari circa il 5% della popolazione adulta, vale a dire più o meno 3 milioni di persone.
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